Palermo – La scomparsa di Nino Giordano rappresenta un grave lutto per la Fotografia siciliana.
Il compianto fotoreporter ha ricoperto la carica di Segretario Regionale dell’Unione Italiana Fotoamatori per più di 20 anni e, con le sue iniziative, ha animato le attività del prestigioso sodalizio.
Senza prediligere alcun soggetto particolare, l’esperto fotografo, nel tempo, ha realizzato, prima a titolo personale e, in seguito, anche in qualità di direttore della Scuola di Fotografia dell’Opera Universitaria, numerosi reportage relativi a tutte le manifestazioni ed agli eventi più significativi accaduti a Palermo, dimostrando la propria effettiva partecipazione alla scottante attualità cittadina ed il proprio reale impegno civile.
I mercati, i bambini e le feste religiose sono state le classiche occasioni che non potevano certo sfuggire all’obiettivo di Giordano, il quale, attraverso la Fotografia, ha voluto fornire anche la rappresentazione di situazioni drammatiche come la Valle del Belice, colpita dal violento terremoto del 1968, il degrado urbano e le sanguinose stragi mafiose del 1992. Ma ogni tema è stato affrontato dal “maestro” non tanto con lo scopo di documentare in modo più o meno dettagliato i fatti rappresentati, ma soprattutto col preciso intento di darne una interpretazione emozionante e talvolta commovente, insomma artistica.
Nonostante le continue innovazioni tecnologiche subite continuamente dalla Fotografia, Giordano non è mai rimasto indietro, ma aggiornandosi di continuo è rimasto al passo coi tempi, mantenendo, tuttavia, buona memoria dei procedimenti tradizionali e del fascino della camera oscura.
Oltre ad avere pubblicato tante volte i propri scatti, Giordano ha partecipato a circa 450 mostre fotografiche, sia collettive che personali, e le sue foto compaiono su qualsiasi materiale di supporto, dalla carta al legno, dalla ceramica al vetro.
Non solo gli ambienti in cui vive e lavora un fotografo risentono della sua specifica attività, ma anche gli spazi circostanti. Infatti, perfino l’androne dell’abitazione del decano dei fotoamatori, Nino Giordano, è stato spesso adibito a locale espositivo all’interno del quale sono state allestite tante mostre e dove si sono svolti alcuni concerti e numerosi altri eventi di interesse artistico.
La Fotografia è una di quelle passioni che frequentemente si eredita dai parenti più prossimi e l’ottantasettenne Nino Giordano ha indubbiamente trasmesso anche ai nipoti l’interesse e l’amore per l’immagine fissa.
Quanti lo conobbero potranno tributare un ultimo saluto al caro Nino lunedì 14 febbraio, presso la chiesa di San Francesco Saverio, nel suo quartiere palermitano dell’Albergheria.
Un prezioso suggerimento che l’esperto Giordano rivolgeva amichevolmente a tutti i fotoamatori è quello di dare sempre visibilità alla propria produzione artistica, senza relegare inutilmente le fotografie dentro un cassetto o in una cartellina del computer.
Andrea di Napoli