“Le Cento Sicilie”, collettiva intergenerazionale di dodici artisti contemporanei
Taormina (Me) – dal 17 luglio e fino al 14 novembre 2021 le sale di palazzo ciampoli, dimora storica nel centro di taormina in stile gotico-catalano, ospiteranno la mostra “le cento sicilie. Il più ibrido dei continenti”: citando lo scrittore Gesualdo Bufalino, sarà uno sguardo plurale, trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell’arte in Sicilia esplorando il linguaggio di dodici artisti di diversa anagrafe, formazione e poetica. In mostra saranno Alessandro Bazan, Giovanni Blanco, Barbara Cammarata, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Filippo La Vaccara, Franco Polizzi, Ignazio Schifano, Samantha Torrisi e William Marc Zanghi. Inaugurazione venerdì 16, h.19, alla presenza dell’Assessore Regionale dei Beni Culturali Alberto Samonà (evento riservato per limitazioni anti covid, da sabato 17 aperta al pubblico, ogni giorno dalle 9 alle 19, con ingresso libero). Organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, la mostra si innesta nel filone “Arte Sicilia Contemporanea”, ciclo di progetti espositivi dedicati alla valorizzazione di Palazzo Ciampoli: prestigiosa residenza del XV secolo che negli anni passati è stata oggetto di un accurato restauro da parte della Regione Siciliana per essere restituita alla fruizione del pubblico. Un processo, questo, avviato nel 2019 con il ciclo “Arte Sicilia Contemporanea” quando Palazzo Ciampoli ha ospitato la mostra delle sculture di Francesco Messina, provenienti dal museo omonimo di Milano, e a seguire con il Convegno nazionale e la mostra di archeologia subacquea. “Questa mostra a Taormina, “Le Cento Sicilie”, - commenta Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana - già dal titolo rievoca le molteplici identità di questa nostra isola dove la Storia da millenni tesse vicende di uomini e culture. Senza dimenticare la felice citazione letteraria che rimanda a uno dei grandi pensatori della nostra terra: quel Gesualdo Bufalino del quale nel 2020, quando fu concepita questa mostra, ricorreva il centesimo anniversario dalla nascita. A Palazzo Ciampoli prende dunque corpo questa straordinaria indagine sui linguaggi di dodici artisti siciliani contemporanei. Mostra che, idealmente, è introdotta dalle sculture di Pietro Consagra esposte al Teatro Antico e che, dall’archeologia al segno contemporaneo, arricchisce l’esperienza di conoscenza dei visitatori”. Ad illustrare il progetto espositivo è la direttrice del Parco, l’archeologa Gabriella Tigano: “Torna l’arte contemporanea a Palazzo Ciampoli con una mostra che parla delle molteplici anime della Sicilia e già nel titolo cita Bufalino. Un omaggio non casuale, quello all’autore di Comiso, visto che la mostra era in programma per l’autunno scorso e abbiamo dovuto rimandare per via della pandemia. Sarà ad ingresso gratuito, per spalancare le porte dell’arte contemporanea a un pubblico meno abituato a frequentare musei e gallerie, e avrà un’impostazione multimediale, inclusiva e assai innovativa: il visitatore potrà infatti entrare in contatto con i dodici artisti grazie al QR Code affiancato ad ogni opera e che rimanda a un video in cui l’artista si racconta”. Nata da un’idea di Giuseppe Vella e Diego Cavallaro, che ne firma il progetto espositivo, la mostra “Le Cento Sicilie” è impaginata sui due piani di Palazzo Ciampoli e al visitatore propone un’esperienza di conoscenza e immersione nella dimensione dell’arte contemporanea in Sicilia con la guida degli stessi autori. Accanto infatti all’esposizione delle opere, alcune delle quali di grande formato, “Le Cento Sicilie” affianca un video introduttivo e un’infografica con QR Code collegato a singole brevi interviste video realizzate dallo stesso Cavallaro, che ha raggiunto gli artisti in giro per la Sicilia nei loro studi, ascoltando il loro racconto e le emozioni legate alla fase creativa delle opere selezionate per la mostra. A “Le Cento Sicilie” è dedicato un catalogo, in lavorazione, con il saggio del critico d’arte Ivan Quaroni. Che spiega: “La mia è una visione forestiera (e assolutamente non-oggettiva) di un critico che ama la pittura e, nella fattispecie, quella italiana. La prospettiva, cioè, di chi può, da una certa distanza, gettare uno sguardo zenitale, quasi a volo d’uccello, sulla composita realtà dell’attuale pittura siciliana, uno scenario inafferrabile, sfuggente, che meriterebbe non una mostra, ma una teoria di esposizioni capaci di documentarne le varie anime: quella realistica e quella surreale, quella tradizionalista e quella sperimentale, quella isolazionista e quella cosmopolita, quella identitaria e quella globalista, come parti di un complesso mosaico multicentrico”. Gli autori Alessandro Bazan (Palermo 1966), Giovanni Blanco (Ragusa 1980), Barbara Cammarata (Catania 1977), Giuseppe Colombo (Modica 1971), Emanuele Giuffrida (Gela 1982), Giovanni Iudice (Gela 1970), Giovanni La Cognata (Comiso 1954), Filippo La Vaccara (Catania 1972), Franco Polizzi (Scicli 1954), Ignazio Schifano Palermo 1976), Samantha Torrisi (Catania 1977) e William Marc Zanghi (Wichita, Kansas 1972).