Catania – Presso il Centro Direzionale Nuovaluce della Città Metropolitana, la Prefetta Maria Carmela Librizzi, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose della provincia ha consegnato i diplomi agli insigniti delle Onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, concesse a coloro che si sono distinti per meriti verso la Nazione.
Dei cinque insigniti alcuni sono appartenenti alle Forze di polizia, altri esponenti della società civile e delle istituzioni.
Alla cerimonia erano presenti, il Sindaco di Catania, i Sindaci dei Comuni di residenza degli stessi insigniti e specificamente di Aci S. Antonio, di Acicatena, di San Pietro Clarenza e di Viagrande.
Nell’occasione, è stata, anche, consegnata la medaglia di “Vittima del terrorismo” ad un militare che nel 2009 faceva parte del contingente italiano in Afghanistan.
Dodici piccoli violinisti dell’Istituto Comprensivo Malerba di Catania – accompagnati dalla Dirigente Scolastica, Agata Pappalardo e dalla maestra Maria Antonietta Giangrasso – hanno allietato l’evento eseguendo sotto la direzione del Maestro Emilia Belfiore l’Inno d’Italia e alcuni brani fra i quali “La vita è bella” e “Buongiorno Principessa”: sulle note di quest’ultimo tema la piccola Alessandra ha letto una frase di Giovanni Falcone.
Come hanno sottolineato la Prefetta e il Sindaco la presenza dei ragazzi acquista una particolare importanza perché vuole costituire un ideale passaggio di consegne tra gli insigniti e le nuove generazioni cui fornire esempi di impegno, del servizio reso agli altri nell’interesse del bene comune.
In questo senso la Prefetta ha richiamato il conferimento dell’onorificenza di Alfieri della Repubblica fatta dal Presidente Mattarella a giovani che si sono a loro volta distinti per attività svolte a favore del bene comune e tra cui si annoverano anche due catanesi Rosaria Cavallaro di Linguaglossa e Alessandro Tasca di Caltagirone.
In considerazione della consegna dell’onorificenza al militare vittima del terrorismo, la Prefetta ha poi ricordato quegli anni bui del nostro Paese che dalla strage di Piazza Fontana nel 1969 fino alla metà degli anni 80 hanno registrato quindicimila atti di violenza per motivi politici e più di 360 morti. Il terrorismo non ha risparmiato nessuno né cittadini onesti, nè donne né bambini “mentre passeggiavano in piazza o viaggiavano in treno né militari come i nostri soldati a Nassiria” ed è stato sconfitto grazie al sacrificio e alla rettitudine di molti e grazie all’unità che il popolo italiano ha saputo esprimere in difesa dei valori profondi della propria civiltà.
La Prefetta ha, poi, ringraziato gli insigniti per avere espresso quei valori a cui si rende testimonianza, riconoscendone l’impegno, lo spirito solidaristico, nell’interesse del ben comune.
Infatti, gli insigniti rappresentano guida ed esempio per tutti e modello per le giovani generazioni, chiamate a realizzare il domani del paese, a volare alto e ad avere il coraggio e la libertà di scelte positive.
Ha sottolineato che la cerimonia odierna è l’occasione per indicare a tutti la via maestra per realizzare il valore costituzionale della cittadinanza che è un diritto fondamentale ma comporta speciali doveri: l’art. 4 della Costituzione sancisce che “ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo la propria scelta e le proprie possibilità una funzione o una attività che concorra a progresso materiale e spirituale della società”.
La Prefetta ha conclusivamente invitato gli insigniti a interpretare attivamente questo ruolo, assumendo una responsabilità anche per il futuro, dovendo continuare a rappresentare un modello di impegno e dedizione al bene comune.