Il flagello del colera a Termini e l’intercessione miracolosa della compatrona Santa Marina di Scanio

Termini Imerese (Pa) – Nel 1837, Termini venne anch’essa coinvolta dal contagio colerico (il mortifero vomito orientale), una malattia infettiva, originata in Asia nel 1817 e che successivamente si diffuse in molte altre città europee. In tali centri urbani, nel corso dell’Ottocento si generarono ben sette pandemie, sei di queste raggiunsero anche l’Italia, precisamente negli anni: 1835-1837, 1849, 1854-1855, 1865-1867, 1884-1886 e 1893. Nella città di Termini, il morbo asiatico causò la morte di circa duemila abitanti, e nell’elenco dei deceduti ci fu pure l’illustre termitano Nicolò Palmeri, economista, storico e politico. Le salme furono sepolte alla rinfusa, fuori le mura civiche, in un apposito settore denominato “Cimitero dei colerosi”, oramai non più esistente. Esso era situato nella piana di Bevuto, fuori Porta Girgenti (chiamata anche Porta Caccamo). Questo spazio di terreno, un tempo adibito a camposanto improvvisato per i colerosi, ricade oggi nei quartieri Bevuto-Rocca Rossa.

Scrivono gli storici Antonio Contino e Salvatore Mantia, autori del libro, “Baldassarre Romano – Notizie storiche intorno alla città di Termini”:

[…] Nel 1837 l’epidemia di colera asiatico, che fece molteplici vittime anche a Termini, colpì i Romano che subirono la perdita di donna Peppina, di quarantuno anni; in questo periodo morirono pure Marietta e Teresa Russitano, nipoti di Baldassarre, in quanto figlie di Antonina Romano.

E’ da ricordare che durante l’epidemia, Antonino Romano si prodigò in favore della popolazione colpita.

Tra le vittime illustri del colera è da annoverare Nicolò Palmeri, del quale il Romano compose la biografia.

Le spoglie mortali del Palmeri vennero inumate nel cimitero dei colerosi in contrada Bevuto, dove fu innalzato un piccolo plinto con un piccolo marmo su cui Baldassarre Romano, di suo pugno, incise il monogramma sepolcrale di Cristo ed il nome e cognome dello illustre estinto […].

A Termini, per far fronte all’epidemia, oltre alle misure precauzionali, e al cordone sanitario, fu invocata anche Santa Marina Vergine di Scanio, nostra compatrona.

In realtà, il simulacro di Santa Marina, realizzato in legno dipinto, e che trovasi oggi, all’interno del Santuario della Madonna della Consolazione (nella parete sinistra della Cappella della Madonna del Rosario), nel lontano luglio 1837, fu trasportato processionalmente nel Monastero di Santa Chiara. L’episodio si evince dall’iscrizione posta in basso della scultura. Noi, per comodo dei lettori, la riportiamo fedelmente per la prima volta in questa testata giornalistica.

SANTA MARINA VER. TERMITANA

IN LUGLIO 1837 QUESTA IMAGINE FU TRASPORTATA NEL MONASTERO DI S. CHIARA

IL QUALE MEDIANTE LE SUE PREGHIERE FU LIBERATO DAL FLAGGELLO DEL COLERA, CHE AFFLISSE TUTTA QUESTA CITTÀ

Il culto di Santa Marina di Scanio, nota anche come “Santa Marina la Siciliana”, è venerata oltre a Termini Imerese (PA) anche nella provincia di Messina, esattamente a Castell’Umberto (l’antica Castanìa), e Cumìa.

Bibliografia e sitografia:

Romano Baldassare (1797-1857). Notizie storiche intorno alla città di Termini, Termini Imerese, GASM, 1997.

Gigi Di Fiore, Pandemia 1836. La guerra dei Borbone contro il colera, Milano, DeA Planeta libri-Utet, 2020.

Eugenia Tognotti, Il mostro asiatico. Storia del colera in Italia, Bari, Editori Laterza, 2000.

Giuseppe Catanzaro, Storia di un Santuario 1553-2003. La chiesa della. Madonna della Consolazione di Termini Imerese a 450 anni dalla fondazione, Bagheria, 2003.

Giuseppe Longo 2024, Scanio: Il villaggio natale di Santa Marina conteso tra Termini Imerese, Castell’Umberto e Cumìa, Giornale del Mediterraneo , 5 settembre.

Giuseppe Longo 2024, Santa Marina “La Siciliana”, Giornale del Mediterraneo, 15 settembre.

Giuseppe Longo 2024, Santa Marina di Scanio venerata nell’antica Castanìa, oggi Castell’Umberto (ME), Giornale del Mediterraneo, 21 settembre.

Giuseppe Longo 2024, Termini e Castanìa riuniti sotto un unico comune denominatore: Il culto di Santa Marina di Scanio. Mentre è dissimile il luogo della sua sepoltura, 28 settembre 2024.

https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com

Si ringrazia Don Diego Broccolo, per averci gentilmente permesso di fotografare la statua di Santa Marina, nella Parrocchia Madonna della Consolazione.

Ph.

Santa Marina Vergine Termitana, Foto di Antonio Annibale.

Santa Marina Vergine Termitana, particolare dell’iscrizione. Foto di Antonio Annibale.

Giuseppe Longo

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