Palermo – “Abbiamo colto l’occasione dell’audizione del direttore generale dell’Asp Ragusa, Pino Drago, legata al Piano della nuova rete ospedaliera, per porre i nostri dubbi relativamente al trasferimento di Oncologia al Giovanni Paolo II e al paventato trasferimento di Urologia a Modica”. Lo dichiara la deputata regionale Stefania Campo, a margine dell’audizione in commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana dei vertici dell’Asp Ragusa. “Cominciamo col dire – evidenzia la Campo – che il direttore Drago ci ha rassicurato sul fatto che il reparto di Urologia, attualmente in seno all’ospedale Giovanni Paolo II non sarà trasferito a Modica, ma esisteranno due unità distinte: una a Ragusa e una, appunto, a Modica. Sul trasferimento di Oncologia, dal vecchio Ospedale Maria Paternò Arezzo al nuovo Giovanni Paolo II, il manager ha ribadito che non si tratta affatto di un trasferimento improvviso, visto che se ne parla ormai dal 2020, e che tale spostamento si rende necessario per avvicinare l’Oncologia ai servizi di Anestesia, condizione essenziale per i pazienti che necessitano di interventi urgenti e in sicurezza. Tuttavia, pur comprendendo le ragioni di fondo di tale trasferimento, e consapevoli di quanto Oncologia rappresenti un fiore all’occhiello della sanità pubblica in provincia di Ragusa in termini di alta professionalità ed efficienza, ci saremmo aspettati, proprio perché se ne parla da parecchi anni, che tale spostamento avvenisse in locali effettivamente destinati a Oncologia e, oltretutto, in spazi opportunamente adeguati al mantenimento degli attuali 18 posti letto. Tale scelta operata dai vertici, invece, comporterà la diminuzione di un terzo dei posti disponibili per i malati oncologici e di conseguenza anche i tempi delle liste di attesa andranno ad allungarsi, tra l’altro anche per i pazienti di urologia i posti letto si sono drasticamente dimezzati da 14 a 7. Alla luce di questo, abbiamo fatto notare all’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, che a questo punto diventa sempre più urgente e fondamentale dotare il Giovanni Paolo II di nuovi spazi e, quindi, di impegnare le somme necessarie per completare la struttura. Ad oggi sono stati destinati solo 39 milioni, sufficienti a malapena per uno stralcio funzionale del progetto originario, quando invece, per il completamento definitivo dei lavori, ne servirebbero altri 74. Solo così, difatti, potremo raggiungere i 370 posti letto previsti, attualmente ne mancano ancora 96.” Conclude la Campo: “Dall’audizione di oggi sembra confermata la prospettiva che gli ospedali di Ragusa, Modica e Vittoria non subiranno alcun depotenziamento, restando i tre poli principali su cui continuerà a ruotare la sanità pubblica iblea. Restiamo tuttavia in attesa del nuovo Piano della rete ospedaliera regionale, prestando la massima attenzione possibile, in modo da poter valutare, carte alla mano, la conferma di quanto dichiarato in Commissione dall’assessore Volo e dal vertice dell’Asp di Ragusa”.