Casteldaccia (Palermo) – E’ la prima iniziativa pubblica che raggruppa Rls e Rlst della Cgil Palermo, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
L’assemblea degli Rls e Rlst della Cgil Palermo si terrà domani 13 novembre alle ore 9.30 presso l’auditorium comunale di Casteldaccia, in via Ugo La Malfa, per ricordare la strage sul lavoro del 7 maggio scorso, in cui persero la vita 5 operai, morti per le esalazioni tossiche mentre lavoravano senza mascherine a un impianto di depurazione di acque reflue.
Parteciperanno Rls e Rlst di tantissimi posti di lavoro: della sanità, tra i settori più colpiti per gli attacchi al personale medico e para medico, di aziende come Amat e Amap, delle costruzioni, dell’industria, dell’azienda forestale, del commercio e del terziario, della scuola.
“Palermo e la Sicilia sono ai primi posti per incidenza di morti sul lavoro sul totale dei lavoratori occupati – dice il segretario Cgil Palermo Francesco Piastra – La Sicilia, secondo i dati dell’Osservatorio Vega, al 30 settembre 2024 è la quinta regione con 46 casi su 1.410.776 occupati. Palermo è al 13° posto con 14 decessi su 335 mila 191 occupati. Un’incidenza di morti sul lavoro molto alta. Siamo in zona rossa, significa che la prevenzione non funziona. Pesa da questo punto di vista la parcellazione del lavoro: su Palermo insistono tante piccole aziende e dai dati dell’ente bilaterale dell’artigianato emerge che i lavoratori delle piccole aziende disconoscono le basilari informazioni in materia. C’è una grande responsabilità del sistema imprese, che attuano la legge sulla sicurezza in maniera soltanto formale ma non sostanziale”.
La Cgil Palermo intende muoversi dall’analisi delle dinamiche degli infortuni dei vari settori, dalle costruzioni, al manifatturiero, all’agricoltura, gli ambiti più colpiti, per creare consapevolezza nei luoghi lavoro e far interagire le figure preposte alla sicurezza, sia a livello aziendale che istituzionale. All’incontro, sarà presente lo Spresal, l’organismo che si occupa di prevenzione degli infortuni e di malattie professionali.
“Organizzazione del lavoro e piano della sicurezza devono andare di pari passo, non possono essere due cose slegate – aggiunge Piastra – E occorre consapevolezza anche sulle malattie professionali, che sono sotto denunciate. Bisogna incidere, cercando di rendere coscienti i lavoratori dei rischi in cui incorrono se non si prevengono le malattie professionali e non si provvede alla denuncia e alle cure necessarie. Il nostro Patronato interverrà all’assemblea per spiegare come muoversi.
“Il ruolo degli Rls e Rlst è importantissimo, a tutela dei lavoratori – dice il responsabile del coordinamento Rls e Rlst della Cgil Palermo, Serafino Biondo – Gli Rls fanno da pungolo, spesso in contrapposizione con le aziende, perchè evidenziano problemi organizzativi che hanno ricadute sulla sicurezza. Ogni settore ha le sue peculiarità. Stiamo registrando tantissime inottemperanze rispetto alla distribuzione di dispositivi di protezione collettivi e individuali e su ambienti di lavoro insalubri o inadeguati. Al momento, una delle denunce più ricorrenti, aumentando l’età anagrafica dei lavoratori, riguarda le malattie professionali. Specchio del fatto che si lavora male”.
“L’altra campagna martellante di questa estate è stata quella per ottenere le prime ordinanze contro l’esposizione alle ondate di calore in estate, problema che colpisce soprattutto il lavoro edile, quello agricolo, le aziende metalmeccaniche e della logistica – aggiunge Biondo, che è anche Rsu e Rls a Fincantieri – Al Cantiere Navale, negli ultimi mesi, abbiamo presentato 30 denunce di malattie professionali, per danni all’apparato muscolo scheletrico. E siamo riusciti a ottenere anche l’utilizzo sistematico di dispositivi di protezione collettiva, aspiratori all’avanguardia, adeguati al lavoro svolto degli operai. Un altro tema su cui si batte la Cgil è la costituzione di parte civile da parte del sindacato a seguito degli infortuni sul lavoro”.
La Cgil Palermo chiede più controlli e investimenti più sostanziosi sui controlli. “Il sotto finanziamento del sistema sanitario nazionale al Sud implica – conclude Piastra – anche la carenza di prevenzione a carico delle istituzioni preposte. Allo Stato ma anche alla regione chiediamo investimenti per potenziare lo Spresal e l’Ispettorato del lavoro, per un effettivo coordinamento delle forze che devono occuparsi di prevenzione. Non escludiamo momenti lotta, se non si darà seguito ad azioni concrete nei luoghi di lavoro”.