Monreale (PA) – «Sento da più parti parlare (sì parlare, voci che si incrociano per fare rumore) di sentimento d’amore, sguardi che sanno di un battito di cuore che riempie vuoti esistenziali e non sempre danno seguito alle melliflue parole che non convincono neanche chi le pronuncia. Amare non è un’arte per pochi, neanche un modo simpatico di essere alla moda. Amare è una “vocazione”. Sì, chiamati ad amare dopo aver assimilato il comandamento più vero e più bello “Ama gli altri come ami te stesso”. Amarsi per conoscersi e mettersi a nudo dinnanzi a quella coscienza che registra ogni comportamento e ogni pensiero. Conoscersi, accettarsi, modellarsi e ricostruire una identità che spesso viene ferita nella quotidianità da chi non accettando se stesso mira (ma per fortuna non sempre ci riesce) a distruggere la serenità degli altri. Amarsi per servire una vita che è meravigliosamente bella se concepita come “dono” e non come una corsa al più bravo perché “drogato” in partenza da un arrivismo che non serve a nulla e a niente. Amare per dare un senso alla propria vita e rendere solare quella degli altri, quella di chi si incontra per strada e vuole avere un abbraccio di tenerezza senza doppi fini. Amare, voce del verbo “gioire”, in serenità e con la certezza che solo ciò che si semina sboccia. Chi ama per interesse non ha mai avuto un gratuito gesto d’amore bensì è stato vittima di un intreccio di pensieri e azioni che rendono la sua storia in bianco e nero abbrutita da una cattiveria travestita da falsa serenità. Basta guardare gli occhi e subito si percepisce la falsa carta d’identità. Amare è un’arte, una chiamata, un inno di bellezza che pochi sanno alimentare tra silenzio, preghiera, ascolto e disponibilità a una costante verifica esistenziale per rendere solare e meravigliosa la vita. Amare è importante se fatto in modo disarmato e con la semplicità dei piccoli con tanto di cuore puro. E se poi si è credenti va ricordato che solo chi ha cuore può sa scorgere la presenza di Dio in tutto ciò che vive “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. A trovarsi… però, si fa fatica.» (Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale).
Giuseppe Longo