Presidio ore 10-14 alla direzione generale dell’azienda, in viale Strasburgo, 233, Filcams: “Rivendichiamo il ripristino delle ore di lavoro, tagliato col cambio appalto”
Palermo – Oggi, dalle 10 alle 14, si sta svolgendo il presidio indetto dalla Filcams Cgil Palermo dei lavoratori e delle lavoratrici dell’appalto di pulizia degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, gestito dal 1° ottobre 2021 dalla Rekeep.
Il sit-in si terrà davanti alla sede della direzione generale dell’azienda ospedaliera, in viale Strasburgo, 233.
“E’ arrivato il momento di farci sentire, di difendere i nostri diritti e la nostra dignità. Da troppo tempo le condizioni di lavoro peggiorano”, accusano gli operatori del servizio, in stato di agitazione dal 17 luglio, per la mancanza di risposte dall’azienda alle tante criticità dell’appalto che perdurano da 3 anni.
Sin dal momento del subentro, ai 321 lavoratori, oggi 272, è stato ridotto in modo unilaterale l’orario di lavoro previsto da contratto da 24 a 20 ore settimanali, senza un effettivo taglio dei servizi e in assenza di accordi per le verifiche sugli organici.
Di fatto, denuncia la Filcams Cgil Palermo, che chiede il ripristino delle ore contrattuali a suo tempo tagliate, i lavoratori con le loro ore ordinarie, garantiscono oggi servizi che dovrebbero essere svolti in supplementare, con particolare riguardo ai passaggi pomeridiani.
La Filcams ha scritto per tre volte, di recente, alla direzione generale dell’azienda ospedaliera, il 17 luglio, il 30 luglio e il 17 settembre, segnalando lo stato di agitazione e il malessere crescente degli operatori del servizio. Ma senza avere risposta.
“Con il taglio delle ore contrattuali e con il diminuire dei salari, è certamente diminuita anche la quantità e la qualità del servizio reso, nel silenzio assordante della direzione generale dell’ospedale –dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario Manlio Mandalari, responsabile del settore per la Filcams – La società Rekeep ha ridotto le ore di lavoro sulla commessa senza un reale taglio dei servizi, non rispettando quindi il capitolato d’appalto e senza un accordo con le rappresentanze sindacali. Questa situazione non è più sostenibile e non è più accettabile che i diritti dei lavoratori vengano ignorati”.
Considerata l’indisponibilità della Rekeep, ciò che si continua a chiedere oggi alla direzione generale, garante del rispetto della legge, del contratto applicato e della normativa dei contratti pubblici, è di ascoltare le istanze dei lavoratori, valutando contestualmente la resa del servizio offerto dall’azienda, che renderebbe palese la mancanza di ore sull’appalto, con un danno diretto sui lavoratori e sull’utenza degli ospedali riuniti.
Una protesta finora sotto traccia che adesso ha deciso di venire allo scoperto. I lavoratori hanno detto: basta. “L’insostenibilità economica dell’appalto ricade tutto e solo sulle spalle dei lavoratori – aggiungono Aiello e Mandalari – Dall’ultimo incontro del 13 giugno svolto in sede sindacale – è risultata evidente, dati alla mano, la non sovrapponibilità degli attuali inquadramenti contrattuali, alle effettive consistenze dei servizi previsti dal capitolato d’appalto, al valore economico della commessa, al progetto di fattibilità presentato dalla società affidataria, anche e soprattutto in considerazione delle unità sull’appalto venute meno dal subentro di Rekeep del 2021 ad oggi, oltre le 50 unità. Non è pertanto accettabile l’irremovibilità aziendale che abbiamo riscontrato”.
La Filcams chiede l’aumento delle ore contrattuali per garantire una distribuzione equa delle ore di lavoro, il giusto salario, la riduzione del carico di lavoro sproporzionato, lo stop alle assunzioni disposte dall’azienda senza aver prima garantito il diritto dei lavoratori sulla commessa e le verifiche periodiche sugli organici e sulle reali esigenze e consistenze dell’appalto.