Santa Marina “La Siciliana”

Termini Imerese (PA) – Circa il culto di Santa Marina “La siciliana” è documentato nella nostra isola, esattamente a Termini Imerese (PA), e nelle località peloritane di Castell’Umberto e Cumìa (1). In merito alla sua nascita, lo storico termitano Baldassare Romano (1794 – 1857) ci informa che la Vergine Marina sia venuta al mondo nel 1036, in un oscuro borgo chiamato Scanio, oggi scomparso. Sulla vita della santa ci sono pervenuti diversi documenti risalenti al XIV, XVII, XVIII e XX sec. In realtà, anche Ignazio Candioto (1890 – 1956), nella sua Civitas Splendidissima, ci parla della nostra compatrona in due sezioni del suo libro, XI e XLVIII (2) e nel (Doc. N. 34). Pertanto, nel caso nostro, riporto fedelmente quanto egli scrisse sulla vita di Santa Marina al Cap. XI.

CIVITAS SPLENDIDISSIMA

(Termini Imerese)

LEGGENDA E STORIA

CON DOCUMENTI

XI

[…] La tradizione pone in questo periodo, e precisamente verso il 1036, regnando Ruggiero, la nascita di Santa Marina, Vergine nostra.

Sorgeva a un chilometro da Termini, sullo stradale Termini – Trabia, e precisamente sulla collina che noi conosciamo col nome di Cozzo Patara, un piccolo borgo nominato Scanio, borgo oggi completamente scomparso e del quale sino a circa due secoli fa potevano ancora osservarsi i ruderi (1).

(1) Ce lo assicura Baldassare Romano nel suo opuscolo sulla vita della Santa.

Si vuole che il nome di Patara sia stato dato alla località da un gruppo di Greci venuto da Patara, città della Licia, come si vuole che la Santa appartenesse alla famiglia dei Pandariti, cognome che potrebbe essere una modificazione di Patariti.

Le notizie che ci rimangono della giovane di nome sconosciuto, a che in Religione si impose quello di Marina, le dobbiamo ad un antico manoscritto greco che trovavasi conservato nel Monastero del SS. Salvatore dell’Ordine di S. Basilio in Messina e che nel secolo XVII venne pubblicato in latino, con brevi annotazioni, dal Padre Ottavio Gaetani, nella sua raccolta delle vite dei Santi Siciliani (1).

Nacque la fanciulla da nobili, ricchi e potenti genitori. Educata fin dalla tenera infanzia alla severa osservanza della Religione, per quanto bellissima, di forme leggiadra e gentile, sfuggì il mondo e le sue tentazioni, spese la sua giovinezza in pratiche di carità, e fu di una bontà, di una religiosità e di una pietà senza pari (2).

(1) Di tale manoscritto una copia dei primi del secolo XVII trovasi conservata nella Biblioteca dei Padri Gesuiti in Palermo.

(2) …. La sua bellezza era un orto chiuso, un ponte suggellato, i cui tesori consacrati erano al solo Dio. B. Romano Id.

Pervenuta in quell’età nella quale ogni ragazza sogna le nozze, chiese ed ottenne di votarsi tutta a Dio, e di vestire l’abito monastico.

Mancando allora i Monasteri, un religioso di santa vita, le recise la chioma, la cinse di vili e ruvide vesti, la benedisse e da quel giorno la fanciulla prese il nome di Marina.

Dopo due anni trascorsi nella solitudine e nella preghiera operando miracoli, volle visitare Terra Santa, ed indossati abiti maschili, mascolizzato in Marino il nome, s’imbarcò e partì per la terra tanto sospirata.

Tre anni visse in Terra Santa in abiti maschili, poi ottenutane licenza dai superiori, ritornò ad abbracciare i genitori.

Ma la morte li aveva già chiamati a se, e Marina ripartì per la Terra Santa, ove si fermò altri cinque anni.

Ritornata ancora una volta nella sua Scanio, visse santamente, operando miracoli, oggetto di venerazione, fino al 1066. Fu sepolta nella sua Scanio, ove in suo nome sorsero due chiesette campestri, dette Santa Marina la vecchia e santa Marina la nuova.

Una di esse esiste ancora, proprietà privata del Comm. Giovanni Marsala. Dell’altra non vi è più traccia, e si sconosce completamente dove venne inumato il corpo della Santa.

Dell’attuale Chiesa di Santa Marina ci occuperemo in seguito […].

Note:

(1) Giuseppe Longo2024,Scanio: Il villaggio natale di Santa Marina conteso tra Termini Imerese, Castell’Umberto e Cumìa, Giornale del Mediterraneo, 5 settembre.

(2) Giuseppe Longo 2011, La chiesa di Santa Marina “La Novissima”, MadonieLive, 4 giugno.

Bibliografia e sitografia:

Ottavio Gaetani, Vitae Sanctorum Siculorum ex antiquis graecis latinisque monumentis, et ut plurimum ex m.s.s. codicibus nondum editis collectae, aut scriptae, digestae iuxta seriem annorum christianae epochae, et Animadversionibus illustratae, vol. I e II, 1657.

Ignazio Candioto “Civitas Splendidissima” (Termini Imerese). Leggenda e storia con documenti. A cura del Fascio di Combattimento di Termini Imerese e pro Opere Assistenziali. Scuola Salesiana del Libro, 1940, XII+273+7 pp.

https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com

Foto di copertina:

Statua di Santa Marina che si venera a Termini Imerese (PA), nella chiesetta omonima (Santa Marina “La Novissima”). A fianco San Paolino, vescovo di Nola (protettore dei Giardinieri). Sopra l’altare, il dipinto della Santa. Ph. di Vincenzo Lo Bosco, Termini Imerese 2024.

Foto a corredo dell’articolo:

Immagine di Santa Marina che si venera a Castell’Umberto (ME), l’antica Castanìa. Ph. di Giovan Battista Anania.

Giuseppe Longo

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