Termini Imerese (PA) – La chiesetta campestre extra moenia di Santa Marina “La Nova”, oggi purtroppo ridotta in rovina, è ubicata a Termini Imerese, in contrada Bragone. Il piccolo edificio ad aula, fu edificato nel fondo privato della Famiglia Lanza di Trabia. In seguito, il podere passò alla famiglia Marsala, tramite il matrimonio di Caterina Lanza con Giovanni Marsala. Nell’anno IX indizione 1730-31, i Giurati (amministratori civici) e l’arciprete don Vincenzo Cafaria, disposero un’apposita ricognizione in contrada Scanio, al fine di trovare il corpo della Vergine Marina e del primitivo Oratorio, di cui si sconosce l’ubicazione (Santa Marina “La Vecchia”). L’esplorazione in situ, purtroppo risultò vana, quindi i devoti chiesero di costruire un’altra chiesetta ex novo, ovvero l’attuale Santa Maria la “Novissima” (1) che si trova a circa un chilometro dal suddetto piccolo edificio di culto del quale esistono solo le mura perimetrali (2), ma a cielo aperto. Il sac. don Giuseppe Lanza, proprietario non solo del fondo in cui sorgeva l’edificio di culto, ma di un vasto appezzamento circostante, con molta magnanimità e con il consenso di Don Nicolò Marsala, suo congiunto, donò il terreno dove fu edificata la nuova chiesetta (S. Marina “La Novissima”). Don Nicolò, si riservò la nomina del beneficiale e, graziosamente, volle che il primo di essi fosse proprio il sac. Lanza.
Rammentiamo che nel 1741, il papa Benedetto XIV (1675 – 1758), su esplicita richiesta del popolo termitano, concesse il 16 giugno l’indulgenza plenaria settennale ai fedeli che avrebbero compiuto la devozione di visitare la Chiesa di Santa Marina “La Novissima” nell’ultima domenica di maggio.
Riportiamo per i lettori il breve testo del compianto avv. Nicolò Marsala (appartenente alla famiglia che subentrò ai Lanza), che ci fornisce alcuni ragguagli circa la storia di Santa Marina, pubblicato nel suo “Termini e i castelli”.
Santa Marina
«Marina fu vergine siciliana del villaggio di Scanio che per andare nei luoghi santi vestì l’abito monacale maschile e poi entrò assieme al padre Eugenio in un monastero di Tripoli di Siria.
Accusata di avere reso madre la figlia di un oste fu scacciata dal convento col preteso frutto della sua colpa. Dopo tre anni di vita solitaria durante i quali allevò la bambina fu riammessa nel convento e poco dopo morì. Allora si scoprì che era donna e quindi la sua innocenza fu provata (vita di S. Marina Testo greco e traduzione a cura di Giuseppe Rossi-Taibbi).
Marina sarebbe nata nel 1062 ai tempi della venuta di Ruggero in Sicilia, sarebbe vissuta nel Villaggio di Scanio (Pizzo di Scanio), i suoi genitori si sarebbero chiamati Panderiti (Patara) e da qui il collegamento con in nostri luoghi.
La attuale Chiesa di Santa Marina è la Nova; la vecchia era ed è una piccola cappella nel fondo Bragone sita in terreno di proprietà della famiglia Lanza di Trabia passato poi alla famiglia Marsala per il matrimonio di Caterina Lanza con Giovanni Marsala come da atto del 4-12-1710 Nr. Ioseph La Bella di Palermo.
Nel 1700 alcuni Termitani con a capo Giovanni Marsala promossero ricerche nella contrada Scanio per ritrovare il corpo della santa che là credevano essere stata seppellita. Le ricerche furono vane e allora fu deciso di costruire la nuova Chiesa. Per atto 15-2-1731 il Nr. L. Mola Don Giovanni Marsala donò il terreno e fornì i mezzi economici per la costruzione della nuova chiesa».
Note:
(1) Giuseppe Longo 2011, La chiesa di Santa Marina “La Novissima”, MadonieLive, 4 giugno.
(2) Giuseppe Longo 2011, Santa Marina “La Nuova” in Termini Imerese, MadonieLive, 8 giugno.
Bibliografia e sitografia:
Baldassarre Romano, Vita di Santa Marina Vergine Siciliana, 1842.
Ignazio Candioto, Civitas Splendidissima, Palermo 1940.
Giuseppe Rossi Taibbi, Martirio di Santa Lucia. Vita di Santa Marina – Testi greci e traduzioni, 1959.
Nicolò Marsala, Termini e i Castelli, 1982.
Giuseppe Longo 2011, Santa Marina di Scanio una patria controversa, MadonieLive, 5 giugno.
https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com
Foto di copertina: Chiesetta di Santa Marina “La Novissima”, anni Cinquanta del XX sec.
Foto a corredo dell’articolo:
Gandolfo Ferrara, veduta del Bragone inferiore nei dintorni di Termini, dal Sud al Nord (1822, incisione su rame, Museo Civico di Termini Imerese).
Giuseppe Longo