La storia di un amore sbocciato come un colpo di fulmine con l’isola di Alicudi. “L’isola che mi amava”, il libro di Stefania Aphel Barzini che verrà presentato da Beatrice Monroy

Palermo – Una storia d’amore riscaldata dai raggi di sole, come solo quelli di un luogo magico possono essere. Una storia d’amore che ha come palcoscenico una manciata di casette bianche arrampicate sulle falde della montagna, cespugli spinosi abbarbicati alla terra rugosa, niente strade, niente illuminazione, niente farmacia, tabaccaio, banche o telefono, due botteghe, un bar e una piccola pensione. È stato amore a prima vista, per Stefania Aphel Barzini, con Alicudi, isola conica, pietrosa, piena di scale e scomoda, ultimo scalo nell’arcipelago delle Eolie, tanto che non ha avuto pace fino a che non si è comprata una casa, molto vicina al cielo, a 475 gradini dal porto, con una vista a 360 gradi sul mare, un grande patio, fichi d’india e capperi, ibisco e gelsomino nel piccolo giardino. Per vivere in un altro blu. Per dialogare con una natura rigogliosa eccessiva esuberante e, tra vento e silenzio, riappropriarsi del Tempo.

Una storia d’amore dalle tinte forti, raccontata nel suo libro “L’isola che mi amava”, edito da Ponte alle Grazie, che sarà presentato alle 18,30 di venerdì 30 agosto in piazzetta Bagnasco. A dialogare con lei ci sarà Beatrice Monroy.

Il libro

Per me sono protezione, sospensione del tempo, pausa. Luoghi dove è permesso non avere più niente a che fare con il mondo esterno senza dover provare alcun senso di colpa. Sono luoghi di sfide, di esperienze estreme, dove è possibile naufragare per poi ritrovarsi. Dove finalmente avere la possibilità di crearsi un destino diverso da quello che ci è stato consegnato. Forse è per questo che ho amato la mia Isola. E forse è per lo stesso motivo che lei mi ha amata».

Stefania Aphel Barzini ama soprattutto scrivere, leggere, viaggiare e cucinare. Ha vissuto a lungo negli Stati Uniti collaborando con l’Istituto Italiano di Cultura; tornata in Italia, è stata per anni collaboratrice del Gambero Rosso. Si è occupata di migrazione sia attraverso la sua pagina facebook La Pagina Migrante sia partecipando a progetti vari (Frutta Urbana, Mediterranea, seminari di integrazione con l’Istituto di Storia Moderna e Contemporanea). Ha tenuto corsi di cucina regionale italiana negli Stati Uniti, in Angola, in Marocco, in Camerun e a São Tomé e Príncipe. Ha al suo attivo numerosi saggi e quattro romanzi, tra cui Le Gattoparde (2022). Vive e lavora tra Roma, Vetralla e Alicudi con marito, cani e gatti.

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