Palermo – Non è una novità che la rete elettrica in alcune zone sia carente, ma ci si meraviglia quando in estate i condizionatori che alterano la funzionalità. E’ successo gli scorsi anni che l’uso massiccio dei condizionatori fa andare in tilt l’erogazione di energia. Se questa energia che viene a mancare, riguarda alcuni utenti “sensibili” il problema diventa grave. Non solo gli alimentari rischiano la perdita di prodotti che senza il freddo deperiscono ma considerate tutte quelle persone che vivono grazie a macchine che erogano ossigeno e quindi senza corrente elettrica non funzionano; non tutti possiedono un gruppo elettrogeno come alternativa. La zona di cui parliamo tocca diversi comuni del Palermitano :Casteldaccia, Bagheria, Ficarazzi, Santa Flavia che nei giorni scorsi sono rimasti preda della mancanza di corrente per alcune ore. L’Enel, ha già messo in strada le sue migliori truppe dotate di attrezzature come i gruppi elettrogeni potenti in grado di sopperire alla fame di energia e ricorrendo anche ad aziende private. Ricordo che anche Villabate e soprattutto la zona che da orso Vittorio Emanuele va verso il mare è interessata spesso da interruzioni di corrente elettrica. L’Enel potrebbe rischiare una protesta di massa pagando un onere molto salato per questi disservizi che tutto sommato dovrebbero essere prevedibili visto che non viviamo in aree nordiche. “Centinaia di cittadini hanno subìto forti disagi e ciò non è tollerabile” dichiara l’avvocato Aurelio D’Amico che a Bagheria rappresenta la Confconsumatori, una associazione che difende i diritti dei consumatori e che vanta numerosi iscritti – anche perchè l’ente erogatore non pagherebbe il danneggiamento degli elettrodomestici -. Al coro di proteste si aggiungono anche alcuni commercianti dei comuni rimasti con la candela in mano. Non è il primo articolo che scriviamo su questo argomento ma stupisce sempre il ricorso – come in questi casi – all’emergenza da parte dell’Enel come se non si conoscesse da tempo il problema. La tecnologia dovrebbe servire a migliorare la qualità dei servizi e non il contrario. Restiamo però ottimisti, nella speranza che dopo questa vicenda ci si attrezzi meglio. Infatti un detto contadino recita: “non serve chiudere la porta della stalla quando i buoi sono già scappati”.
Luca La Scala