Alla Scuola di Polizia di Peschiera del Garda si commemora la Strage di Via D’Amelio

Peschiera del Garda (VR) – Alla Scuola di Polizia di Peschiera del Garda si commemora la Strage di Via D’Amelio. Atteso Nicolò Mannino.

32° Anniversario della Strage di Via D’Amelio

«Si avvicina il 19 luglio, 32° anniversario della strage di Via D’Amelio, in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.

Alla Scuola Allievi Polizia di Stato di Peschiera del Garda, 205 giovani allievi della Scuola di Polizia sono pronti per commemorare e onorare la memoria di questi eroi.

A rendere questo evento ancora più significativo sarà la presenza del Prof. Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale e dove, proprio in questa struttura, da cinque anni, il Parlamento della Legalità ha stabilito l’Ambasciata della Resilienza.

Il Prof. Mannino, figura di spicco nella lotta alla mafia, da sempre impegnato all’affermazione della legalità, periodicamente, con l’apporto del Direttore della Scuola Allievi della Polizia di Peschiera del Garda, Gianpaolo Trevisi, a cui è legato da profonda stima e gratitudine, incontra i ragazzi per momenti di riflessione e condivisione di valori di giustizia.

Il Prof. Mannino, che sarà accolto dal Vice Ispettore Emiliano Renza, nel commemorare Paolo Borsellino e la sua scorta, avrà l’occasione di riaffermare con forza i valori e l’impegno per la legalità a cui tutti noi dovremmo concorrere.

Quanti tentativi vi sono serviti per colpirli. Senza mai arretrare, hanno sempre assolto il proprio compito con assoluta dedizione, consapevoli di quello che li aspettava, pronti sino alla fine a svolgere il proprio compito con coraggio e lealtà.

Ci siete voi, uomini di mafia, delinquenti che intimidiscono e compiono violenze, calpestando tutti i diritti civili, al solo scopo di arricchirvi e trarre vantaggi, per l’ingiustificabile bramosia di potere.

Poi ci sono loro, uomini di legge, che hanno scelto di affrontarvi, scegliendo l’incognita della giustizia e della verità alla tranquilla vita familiare, la precarietà delle loro vite all’effimero titolo di chi si gira dall’altra parte e fa finta di non vedere.

Non devono essere ricordati come uomini che hanno inflitto un duro colpo alla mafia, né come martiri caduti sul fronte della lotta alla mafia; è la vita che hanno scelto di condurre.

Una visione che va oltre, cooperazione globale atta a contrastare il crimine organizzato. L’unione, cioè, di uomini e istituzioni che, percorrendo un’unica via, diffondono incertezze tra chi non ne ha, dubbi ai convincimenti, certezza delle norme e della loro attuazione, imparzialità.

In altre parole, un diritto certo e applicato che mini e destabilizzi tutti quei soggetti che persistono in comportamenti di attività criminose. Il combattimento alla mafia è una scelta coraggiosa. Non avere più una vita propria, privata negli affetti e nella libertà di movimenti e di azioni, rappresenta un alto convincimento di sacrificio per la libertà altrui, la speranza di poter contribuire al cambiamento e, di poter regalare giorni di luce nelle tenebre dell’indifferenza che, purtroppo, ancora oggi, attanaglia molti di noi.

Di esempi di uomini coraggiosi e dediti alla giustizia ne abbiamo pagine piene.

Uomini che hanno combattuto nella certezza della soccombenza della propria vita.

Uomini di leggi e non, che hanno sfidato le istituzioni, hanno sfidato il potere dei delinquenti con la speranza di migliorare la vita di altre persone. Uomini, purtroppo, lasciati troppe volte soli.

Dario Barrella

Ci vuole grande coraggio nello schierarsi, nel prendere posizione, essendo non sempre tutelati e in minoranza, donando la precarietà della propria vita per una speranza di vita migliore.

Ecco, a queste persone, bisognerebbe fare un plauso ma, ognuno, nell’ambito delle proprie possibilità, dovrebbe dare un contributo alla difesa dei valori di giustizia e legalità.

Non bisogna necessariamente morire per essere ricordati come eroi.

Dare un giusto contributo con azioni quotidiane rappresenterebbe un monito per gli inadempienti, far sorgere cioè, in loro, la riflessione di un operato, forse, non proprio corretto. Sarebbe per tutti noi già una grande vittoria.

Si ringrazia ancora il Prof. Mannino per la sua presenza e per il suo messaggio che coerentemente diffonde affinché la legalità e la giustizia abbiano un ruolo fondamentale nella vita di ogni cittadino». (Avv. Dario Barrella).

Giuseppe Longo

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