Palermo – “Esprimiamo piena solidarietà umana e professionale al dirigente scolastico Giusto Catania per essere stato nominato preside del prestigioso liceo Umberto I ‘per esigenze dell’amministrazione’ e revocato dopo soli 3 giorni per un reclamo presentato da un’altra dirigente ma senza alcun chiarimento rispetto al venir meno delle esigenze dell’amministrazione”.
Lo affermano i segretari generali di Flc Cgil Palermo Fabio Cirino e Flc Cgil Sicilia Adriano Rizza e il responsabile dirigenti scolastici per la Flc Cgil Sicilia Franco Piagnataro, nel commentare il “triste epilogo” che ha portato alla revoca della nomina di Giusto Catania.
“E’ un segno evidente che il sistema che riguarda la mobilità dei dirigenti scolastici presenta delle criticità – aggiungono Cirino, Rizza e Pignataro – in quanto consente di applicare criteri non oggettivi, e in taluni casi discrezionali esigenze dell’amministrazione, che prestano il fianco a strumentalizzazioni, non garantendo allo stesso tempo uguali diritti ai tutti i dirigenti scolastici in quanto lavoratori”.
All’interno del piano di dimensionamento, la Flc Cgil è stata la prima a contestare “la confusione” che si è creata nell’individuazione da parte delle Regioni di nuove scuole, con aggregazione o fusione di più istituzioni scolastiche: nonostante le indicazioni del ministero dell’Istruzione e del Merito, le stesse fattispecie sono state trattate in modo diverso dai vari uffici scolastici regionali.
“Riteniamo che, proprio in quest’anno particolare, segnato dalla nefasta e gravosa operazione del dimensionamento della rete scolastica – sottolineano Cirino, Rizza e Pignataro – non sarebbe stato opportuno consentire ai dirigenti scolastici, non in scadenza di contratto, di ottenere il movimento richiesto, nel rispetto delle precedenze espresse dai dirigenti perdenti posto (quindi con precedenza) e degli altri dirigenti, in scadenza confermati e non in scadenza, che hanno comunque presentato domanda senza ottenere il movimento”.
Una partita, quella del dimensionamento scolastico, che porterà alla chiusura, nel giro di tre anni, di ben oltre 100 istituzioni scolastiche in Sicilia. Scelta politica del governo che la Flc Cgil ha contestato in tutte le forme possibili e immaginabili.
La Flc Cgil Palermo e Sicilia ritengono un “fatto gravissimo, qualora fosse vero”, che a determinare la rettifica dei movimenti finali dei dirigenti scolastici possano essere state presunte pressioni esterne di natura politica.
“Siamo sicuri che l’amministrazione non avrà tenuto conto delle pressioni esterne, conseguenza del potere discrezionale che è nella facoltà dell’ufficio scolastico regionale. Così come – continuano Flc Cgil Palermo e Sicilia – siamo sicuri che l’amministrazione valuterà con scrupolosità tutti i reclami che perverranno sulla mobilità dei dirigenti, al fine di utilizzare lo stesso metro valutativo per tutti i lavoratori. Bisogna riconfermare la correttezza procedurale, in modo tale da non creare situazioni che possano dare adito a interpretazioni di qualsiasi genere e a strumentalizzazioni di varia natura”.
Infine, la Flc Cgil ribadisce la piena e totale solidarietà al dirigente scolastico Giusto Catania anche per l’attacco subito sui social da movimenti studenteschi di estrema destra.
“Giusto Catania – concludono i rappresentanti sindacali – è noto non soltanto per il suo impegno scolastico ma anche per l’attivismo rispetto alla cultura antimafia che ha caratterizzato la sua attività politica e sociale. Considerato che le polemiche hanno travalicato il mondo della scuola per raggiungere il terreno dello scontro politico, auspichiamo che l’amministrazione faccia il massimo per chiarire la trasparenza dei processi decisionali e difendere il valore terzo delle Istituzioni”.