Palermo – Contratto di servizio di Amg: Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil venerdì hanno registrato l’impegno dei capigruppo a chiedere al consiglio comunale di apportare delle modifiche al testo varato dalla giunta.
L’ormai imminente approvazione definitiva del nuovo contratto di servizio, infatti, a sei mesi dall’approvazione della prima bozza, “lascia irrisolte le questioni poste da noi tante volte e peggiora le prospettive di sopravvivenza dell’azienda”.
E Filctem, Femca e Uiltec alzano la voce, esprimendo tutta la loro insoddisfazione e annunciando di essere pronti alla mobilitazione.
“Siamo stati convocati soltanto venerdì, su nostra richiesta, senza che si sentisse l’esigenza di un coinvolgimento dei sindacati e di chi in Amg lavora ogni giorno. E’ chiaro che – dichiarano i segretari generali territoriali di Filctem Cgil Calogero Guzzetta, Femca Cisl Andrea Perrone e Uiltec Uil Maurizio Terrani – i margini per rivedere il testo saranno esigui e la conseguenza sarà l’approvazione di un contratto di servizio capestro, che renderà impossibile lo sviluppo industriale dell’azienda e un suo pieno rilancio. Confidiamo nel fatto che il consiglio comunale possa ascoltare le ragioni dei lavoratori e posticipare l’approvazione del testo a un’analisi approfondita delle criticità in essere, poiché in caso contrario sarà decretata la morte dell’azienda”.
Un contratto definito dai sindacati “capestro” perché avrà un budget insufficiente, che non prevede l’adeguamento degli organici, aumenta i carichi di lavoro rendendoli insostenibili, include la manutenzione di circa 90 edifici comunali in più, a parità di costi.
E introduce un “partenariato farsa” (articolo 26) che per Filctem, Femca e Uiltec causerà lo svuotamento delle attività distintive dell’azienda, determinando di fatto una sua totale privatizzazione.
“Che il partner privato, una volta individuato, debba occuparsi della gestione di tutte le attività attualmente in capo all’Amg, è del tutto inaccettabile – intervengono sul punto Guzzetta, Perrone e Terrani, che propongono di modificare l’articolo 26 del testo e specificare quali debbano essere le competenze del nuovo soggetto relativamente all’ammodernamento della rete – Ma la gestione e la manutenzione devono rimanere in capo a Amg. Non ci siamo opposti aprioristicamente all’idea del partenariato, pur avendo proposto l’accensione di un mutuo che consentisse ad Amg di realizzare da sola l’ammodernamento delle rete di illuminazione pubblica. E ci chiediamo come mai l’idea non sia stata neanche presa in considerazione. Ma da qui ad affidare a un soggetto privato l’intero core business dell’azienda il passo è lungo e maldestro e rischia di svuotare Amg”.
Per i sindacati c’è una significativa sottostima della manodopera necessaria. In particolare, molte attività sono previste per essere svolte da un solo operatore, “violando i più elementari principi di sicurezza”. Non è previsto alcun adeguamento d’organico ma si taglia pesantemente sugli operativi, “creando condizioni di lavoro proibitive, rischiose e che determineranno ritardi nell’esecuzione dei lavori, con la conseguenza che scatteranno le penali, che attualmente permangono indifferenziate tra i vecchi e i nuovi impianti”.
Nel contratto, ancora, vengono sottostimate da un punto di vista temporale alcune attività riguardanti la manutenzione, il che potrebbe portare a inefficienze e ritardi nell’esecuzione del servizio. E nel testo è prevista l’applicazione del ribasso d’asta del 20 per cento sul Prezzario Regionale per gli interventi di manutenzione straordinaria.
“Questa scelta comporterà l’impossibilità per l’azienda di affidare lavori all’esterno senza incorrere in perdite economiche certe – aggiungono Guzzetta, Perrone e Terrani – Inoltre, le attività tecniche sono remunerate con l’incentivo del 2 per cento (previsto dall’art. 45 del Digs 36/2023 per i dipendenti). Questo potrebbe non essere sufficiente a coprire i costi reali di tali attività e potrebbe tradursi in un’ulteriore perdita economica per Amg”.
I sindacati avevano posto anche il tema dei circa 90 edifici comunali di cui Amg in passato si occupava attraverso la manutenzione straordinaria, ora inseriti in termini di manutenzione ordinaria, dimostrazione che “non era un’operazione fattibile”. Ma la manutenzione degli edifici è rimasta.
Infine, il tema della riduzione dei premi di risultato e la “beffa” della riduzione del salario derivante dalla contrattazione di secondo livello.
“Faremo qualunque azione sia nelle nostre prerogative, per arginare questa deriva e per salvaguardare la dignità dei lavoratori – assicurano Guzzetta, Perrone e Terrani, pronti alla mobilitazione – Qualcuno pensa che il manovratore non debba essere disturbato, ma noi non ci stiamo. I lavoratori, per mezzo dei loro rappresentanti, in una fase così delicata, hanno il pieno diritto di essere ascoltati e di esprimere il loro punto di vista sull’operato del management, anche perché in azienda ci lavorano tutti i giorni e hanno piena consapevolezza delle ricadute che determinate scelte scellerate provocheranno per il futuro dell’azienda stessa”.