Roma – Museo di Roma in Trastevere. Da domani – Una movida Bárbara di Ouka Leele.
«Dal 17 aprile al Museo di Roma in Trastevere. Una movida Bárbara di Ouka Leele. La mostra, seconda di un ciclo organizzato con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma dedicato al movimento culturale degli anni Ottanta, presenta la produzione fotografica e pittorica dell’artista madrilena.
Una movida Bárbara, realizzata per il Museo di Roma in Trastevere, offre un viaggio attraverso la lunga carriera – dal 1978 al 2014 – di Ouka Leele (Madrid 1957-2022) partendo dalle fotografie con cui ha allestito la sua prima mostra a Madrid, Peluquería, fino all’ultima serie realizzata nelle Asturie nel 2014, A donde la luz me lleve.
Ideata con l’intento di proseguire la rassegna di fotografi spagnoli attivi nell’ambito della “movida madrileña” degli anni Ottanta, in continuità con quella di Miguel Trillo già ospitata presso lo stesso Museo, l’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna e Caravan, è curata da María Rosenfeldt – figlia di Ouka Leele – e Silvia Oviaño. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Ospitata dal museo di Roma in Trastevere dal 17 aprile al 7 luglio 2024, la prima mostra personale di Ouka Leele in Italia comprende non solo fotografie, ma anche parte della produzione pittorica, come le serie Floreale e El Cantar de los Cantares. In mostra circa 100 opere di diverse dimensioni, formati e tecniche (alcune delle quali originali), integrate da materiale documentario, prove di stampa, cataloghi, manifesti e materiale di merchandising prodotto con le sue immagini.
La mostra comprende anche l’opera Menina Liberada, l’unica opera di una fotografa donna esposta in modo permanente al Museo del Prado e rappresenta uno sguardo panoramico sulla carriera di un’artista, tanto prolifica quanto inclassificabile, che fin da giovanissima è stata una risorsa essenziale dell’arte contemporanea spagnola e che ha contribuito in modo decisivo a collocare la fotografia tra i linguaggi della modernità.
Nel marzo del 1980 comparvero per le strade del centro di Madrid dei piccoli adesivi gialli con la scritta “Finalmente a Madrid le fotografie di Ouka Leele, dal 6 al 29 marzo presso la Galería Redor”. Era la prima volta che Bárbara Allende, che poi avrebbe cambiato il suo nome artistico in Ouka Leele, esponeva nella capitale spagnola. Completamente sconosciuta in città, e con alle spalle una sola mostra a Barcellona, si presentò come l’artista più attesa del momento. Non ci volle molto perché lo diventasse e, nel 1987, il Museo d’Arte Contemporanea organizzò la sua prima retrospettiva. Il suo lavoro suscitava grande interesse in un pubblico desideroso di tutto ciò che rappresentasse una rottura con i codici artistici di un Paese che usciva da quattro decenni di dittatura.
Nel corso della sua carriera Ouka Leele ha mantenuto la stessa ingenuità, freschezza e capacità di provocare con cui aveva inaugurato la prima mostra a Madrid indossando un maialino in testa. Sebbene sia conosciuta come la fotografa della Movida, e sia stata sempre circondata da artisti dell’epoca, come Ceseepe, el Hortelano e Alberto García-Alíx, il suo stile ruppe con le altre visioni contemporanee. Appassionata di pittura, divenne nota per l’uso della fotografia in bianco e nero che illuminava con una grande varietà di colori (a volte più forti, a volte più tenui). Tramite questa tecnica univa le sue sfaccettature di pittrice e fotografa e contribuì a elevare la fotografia, ancora considerata un’arte minore in Spagna, al livello delle grandi opere pittoriche che tante volte aveva visitato al Museo del Prado.
Ouka Leele creò la “mistica domestica” trasformando oggetti di uso quotidiano come un ferro da stiro o un rasoio nel centro dell’opera e forgiò uno stile proprio caratterizzato dalla messa in scena delle sue opere e dalla libertà creativa con cui risolveva ogni progetto, sia che si trattasse di una serie di dipinti floreali, di ritratti fotografici o di murales che di illustrazioni per libri, di manifesti istituzionali o di libri di poesie. Nel 2005 ricevette il più alto riconoscimento artistico, il Premio Nazionale di Fotografia, e negli ultimi anni si dedicò principalmente alla pittura.
Dal 17 luglio al 20 ottobre 2024 il Museo di Roma in Trastevere ospiterà la mostra dedicata a Dino Ignani e al suo sguardo sulla movida romana degli anni ’80, aprendo un ideale confronto tra i movimenti culturali di quegli anni in Italia e Spagna».
Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1b, Roma
Ouka Leele
Biografia
1957. Nasce a Madrid nel mese di giugno. Trascorre la sua infanzia tra Madrid, dove si reca spesso al Museo del Prado affascinata dai colori delle tele di El Greco, e San Rafael dove il bosco rimarrà per sempre nella sua anima. Passa il tempo dipingendo e divorando libri d’arte.
1976: si avvicina al mondo della fotografia. Le sue prime foto sono incluse nel libro di Diorama Ediciones: “Principio, 9 jóvenes fotógrafos españoles”. Inizia a fondere pittura e fotografia.
1978: si trasferisce a Barcellona dove realizza la serie “Peluquería”, che viene esposta a Barcellona e a Madrid.
1980: si trasferisce a New York e poi viaggia in Messico.
1981: torna a Madrid nel pieno della Movida e ci si ferma per curare una malattia. Disegna i cappelli per il film Laberinto de Pasiones di Almodóvar. Dopo aver superato la malattia, la passione e l’amore per la vita si riflettono ancora di più nel suo lavoro.
1987: espone alla Biennale di San Paolo.
Realizza la grande messa in scena de La Cibeles con l’opera “Rappele-toi, Bárbara” che rappresenta il mito di Atalanta e Hipómenes.
Mostra retrospettiva al Museo Español de Arte Contemporáneo.
1988: a Parigi, realizza una serie di polaroid giganti per la Fondation Cartier.
1990: Nasce la figlia a Maiorca.
2003: riceve il Primo Premio Nazionale di Bibliofilia per “El Cantar de los Cantares” con le sue serigrafie e i suoi disegni.
Realizza il murales “Mi jardín metafísico” a Ceutí, Murcia di 300 metri quadrati. Pubblica il libro “Floraleza”, con poesie e serigrafie legate al murale.
2004: riceve il Premio della Cultura della Comunità di Madrid e viene organizzata una mostra retrospettiva del suo lavoro “Pulpos Boulevard”.
2005: riceve il Premio Nazionale di Fotografia e riprende questa disciplina artistica.
2007: realizza le opere “La menina ingrávida” e “Mi cuerpo es mi territorio”, che espone al Museo del Prado nell’ambito della collezione: “12 artisti al Museo del Prado”.
2008: “Ouka Leele. Inédita” Mostra antologica per il Premio Nazionale di Fotografia. Museo del Costume. Madrid.
Mostra “Entre dos mundos” Centro d’arte Iberia di Pechino. Cina
Medaglia d’onore alla XI Biennale Internazionale del Cairo.
2009 Prima del film di Rafael Gordon “La Mirada de Ouka Leele”, candidato al Premio Goya come miglior documentario.
Mostra “Delirante juventud de Ouka Leele”. Shanghai. Cina
2010: Selezionata per la Biennale di Shanghai (prima artista spagnola alla Biennale).
Riceve il Premio Isabel Ferrer 2010.
Inaugura il suo progetto “Santa Bárbara Bendita” presso la Sala La Gallera, Valencia.
2011: “La Mirada de Ouka Leele” riceve il premio Alfa y Omega per il miglior documentario di lungometraggio.
2012: riceve la Medaglia d’argento della Comunità di Madrid.
Inaugurazione della mostra “Ouka Leele. Mística luz en el silencio” a Santander.
Riceve il Premio Nazionale di Fotografia Piedad Isla per tutta la sua carriera.
2013: viene ritratta da Miquel Barceló nel suo studio di Parigi.
2014: realizza il manifesto di carnevale per il Círculo de Bellas Artes di Madrid.
Inaugurazione di “Un Banquete Cruel. PourQoui?”, una mostra-video-installazione contro la violenza e per dare voce alla giornalista e attivista congolese Caddy Adzuba.
Presenta “La Utopía Transgresora” alla Biennale di fotografia di Mosca.
2015: Inaugura “A Donde La Luz Me Lleve” al Conde Duque di Madrid, parte del progetto Miradas de Asturias della Fondazione María Cristina Masaveu Peterson.
2016: partecipa alla fiera Photo Shanghai con la galleria Art+Shanghai.
2017: presenta la prima di Generaciones al Teatro Paco Rabal con Liberto Rabal e Adriana Davidova e inizia a disegnare i tappeti “Simorgh”.
2018 Espone ad Arco in collaborazione con Ángela Molina e Soy una pringada.
2019 Espone a Les Rencontres d’Arles, la sua opera viene scelta per il manifesto del festival.
Dal 2014 al 2017 è stato membro della giuria del Premio Principessa delle Asturie per le Arti.
Nel corso della sua vita ha pubblicato quattordici libri di poesia. Ha inoltre realizzato opere di videoarte, cortometraggi, numerosi manifesti, opere su vetro, fotolitografie e scenografie per opere liriche. Il suo lavoro ha viaggiato in diverse città: Roma, Washington, Mosca, Pechino, Vienna, Tokyo, Malta, Zagabria, Praga, Shanghai, Tel Aviv, Sofia, New York, Bucarest, Bratislava, Kiev, Tel Aviv, Helsinki, Atene, Montevideo, Caracas e Santiago del Cile, tra le altre.
Le sue opere sono presenti nelle collezioni di importanti musei, come il Reina Sofía e il Museo del Prado di Madrid, e in numerose collezioni private, come quelle della Fondazione BBVA e della Fondazione Cartier di Parigi.
2022: Muore a Madrid il 24 maggio.
Info:
Ouka Leele. Una movida Bàrbara (17 aprile – 7 luglio)
Orari: Dal martedì alla domenica ore 10.00-20.00. 24 e 31 dicembre 10.00-14.00.Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.Giorno di chiusura: lunedì, 1° maggio.
Biglietteria:
In considerazione dell’offerta aggiuntiva rappresentata dalla Mostra “Rino Gaetano” dal 16 febbraio al 28 aprile 2024, la bigliettazione del Museo di Roma in Trastevere è articolata secondo le seguenti tariffe:
biglietto unico per i residenti comprensivo di ingresso al Museo e alla Mostra per l’importo di € 9,50 intero di cui € 4,50 alla Mostra e € 5,50 al Museo; € 8,50 ridotto di cui € 4,50 alla Mostra e € 4,00 al Museo;
biglietto unico per i non residenti comprensivo di ingresso al Museo e alla Mostra per l’importo di € 12,00 intero di cui € 4,50 alla Mostra e € 7,50 al Museo; € 9,50 ridotto di cui € 4,50 alla Mostra e € 5,00 al Museo;
gratuito e ridotto per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Non sarà attivato un biglietto solo Mostra.
Ingresso gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Entrata gratuita per i possessori della MIC
Dopo il 28 aprile 2024 la bigliettazione del Museo di Roma in Trastevere sarà quella ordinaria:
Biglietto solo Museo
Intero € 7,50
Ridotto € 5,00
Per i residenti in Roma Capitale e nell’area metropolitana (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
Intero € 5,00
Ridotto € 4,00
Promotore: Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Organizzazione: Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna e Caravan.
Mostra a cura: María Rosenfeldt – figlia di Ouka Lele – e Silvia Oviaño.
Servizi museali: Zètema Progetto Cultura.
Info:
Telefono: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Web:
www.museodiromaintrastevere.it
Ph.
Peluquería, 1979. Fotografía en blanco y negro pintada con acuarela.
Rana alucinada con mi pie ante vendedora de lechugas impasible, 1975. Fotografíía en blanco y negro, impresióón Digigraphie.
Descrizione:
«Una movida Bárbara, realizzata per il Museo di Roma in Trastevere, offre un viaggio attraverso la lunga carriera – dal 1978 al 2014 – di Ouka Leele (Madrid 1957-2022) partendo dalle fotografie con cui ha allestito la sua prima mostra a Madrid, Peluquería, fino all’ultima serie realizzata nelle Asturie nel 2014, A donde la luz me lleve.
In mostra circa 100 opere di diverse dimensioni, formati e tecniche (alcune delle quali originali), integrate da materiale documentario, prove di stampa, cataloghi, manifesti e materiale di merchandising prodotto con le sue immagini.
Nel marzo del 1980 comparvero per le strade del centro di Madrid dei piccoli adesivi gialli con la scritta “Finalmente a Madrid le fotografie di Ouka Lele, dal 6 al 29 marzo presso la Galería Redor”. Era la prima volta che Bárbara Allende, che poi avrebbe cambiato il suo nome artistico in Ouka Leele, esponeva nella capitale spagnola. Completamente sconosciuta in città, e con alle spalle una sola mostra a Barcellona, si presentò come l’artista più attesa del momento. Non ci volle molto perché lo diventasse e, nel 1987, il Museo d’Arte Contemporanea organizzò la sua prima retrospettiva. Il suo lavoro suscitava grande interesse in un pubblico desideroso di tutto ciò che rappresentasse una rottura con i codici artistici di un Paese che usciva da quattro decenni di dittatura».
Giuseppe Longo