Palermo – “Palermo conferma il suo apprezzamento, la sua vicinanza con un grande della Sicilia, della sensibilità più evoluta quale è stato Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La sua produzione letteraria resta ancora oggi un faro, una radiografia di uno spaccato sociale. Nonostante i pregiudizi e le difficoltà, questa città è riuscita a sollevarsi e continua a farlo e il segnale della memoria è importante. La chiesa di San Domenico è il Pantheon dei Palermitani, che custodisce i grandi esempi come Giovanni Falcone e da oggi anche quello dello scrittore Tomasi di Lampedusa. Un pensiero particolare lo rivolgo al figlio Gioacchino Lanza che ha dato il via a questa operazione che ha trovato subito sostenitori nei club service, nella comunità religiosa e nella sensibilità della città che oggi è qui presente e che si è tradotta nell’azione del Comune, convinto che queste iniziative siano importanti per la memoria ma anche nella prospettiva del futuro con i giovani che devono attivare la connessione ideale tra esempi del passato come Tomasi di Lampedusa e l’avvenire”.