Sispi, 8 ore di sciopero per integrativo e rinnovo del contratto di servizio. Presidio a palazzo Comitini

I sindacati convocati alle 11 in conferenza dei capigruppo. Fiom e Fim: “Partecipiamo alla convocazione mantenendo la protesta”

Palermo – Oggi otto ore di sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della Sispi. La mobilitazione, indetta da Fiom Cgil e Fim Cisl, prevede un presidio a partire dalle ore 9 palazzo Comitini.

Alle 11, nel corso della manifestazione di protesta, è stata convocata la conferenza dei capigruppo con all’ordine del giorno il contratto di servizio di Sispi. Alla convocazione sono invitate le due organizzazioni sindacali Fiom e Fim e anche i presidenti della III e VII commissione consiliare.

“Partecipiamo alla convocazione mantenendo lo sciopero – dichiarano i segretari generali di Fiome Fim Francesco Foti e Antionio Nobile, assieme alle  Rsu Fiom Antonio Flaccomio e Fim Giuseppe Di Giorgio e Giuseppe Miltello – Ormai è passato troppo tempo, questa è una vicenda che riguarda anche la vecchia amministrazione comunale, che ai tempi non ha risolto i problemi e abbiamo dovuto scioperare allora come ora. Quindi ci aspettiamo da questo incontro notizie positive sul rinnovo dell’integrativo, perché non intendiamo perdere un centesimo e sul bando pubblico per nuove assunzioni”.

Nella lettera inviata le settimane scorse alle istituzioni, Fim e Fiom hanno chiesto un incontro al sindaco, alla conferenza dei capigruppo e alle commissioni consiliari competenti per “esporre le esigenze dei dipendenti e per chiedere di correggere gli atti di indirizzo contenuti nelle delibere già proposte, in primis per ciò che riguarda il personale della Sispi attuale e futuro”.

“Dopo quasi due anni dalle elezioni, l’amministrazione Lagalla e il consiglio comunale di Palermo devono  porsi come obiettivo il rinnovo del contratto di servizio e l’approvazione del nuovo piano industriale della Sispi, senza più indugi e ritardi – affermano Fiom Cgil e Fim Cisl e le Rsu –  Le beghe e i tempi della politica palermitana tengono da quasi due anni in stallo una società che per il Comune di Palermo rappresenta una voce di entrata del bilancio dell’ente e non una voce di uscita, come alcuni soggetti miopi e senza visione amministrativa credono che sia”.

“Soltanto un terzo del fatturato della Sispi – aggiungono Foti e Nobile  – è a carico del bilancio dell’ente come costo per la conduzione tecnica, mentre gli altri due terzi (che recuperano ampiamente la conduzione tecnica), sono frutto di progetti di sviluppo che l’azienda svolge attraverso finanziamenti del Pnrr, producendo quindi nuovi servizi e utili economici che il socio unico, nonché unico azionista Comune di Palermo, può benissimo incamerare e utilizzare a sua scelta”.

I sindacati aggiungono: “Abbiamo atteso quasi un anno dalle elezioni, soltanto per la nomina del nuovo cda, con il risultato di avere aggravato una situazione già delicata e avere accumulato ulteriori ritardi a partire dal contratto di servizio, ormai scaduto così come scaduto è il contratto integrativo aziendale.  I lavoratori hanno garantito la piena operatività di Sispi e supporto al Comune anche durante la pandemia, e come premio del loro impegno, hanno ottenuto incertezza per il loro futuro e una previsione di decurtazione pesante del contratto aziendale”.

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