Catania – “Non sempre una legge difende i diritti civili”. Questo il commento di Sandro Mangano, responsabile regionale del Dipartimento Libertà Civile di Forza Italia, dopo l’esito della votazione in Senato del disegno di legge Zan che con 154 voti a favore è stata approvata la richiesta di non esaminare la legge articolo per articolo e procedere a scrutinio segreto. Il testo tornerà in commissione non prima di sei mesi.
La voce di Mangano si unisce ad un coro variegato e trasversale contrario alla legge contro l’omotransfobia, evidenziandone le evidenti criticità.
“Il fatto che il Ddl non sia stato approvato non significa che la dignità della comunità Lgbt sia stata lesa – sottolinea Mangano – rivolgendosi a tutta la comunità Lgbt – anzi credo fermamente che l’approvazione del ddl Zan non farebbe altro che creare un’ulteriore divario tra quella che è la “normalità” e l’accettazione di quello per cui stiamo combattendo negli ultimi anni. Ci sono già leggi che tutelano le discriminazioni, e un’ulteriore legge non è necessaria soprattutto se strutturata in questo modo, poiché a mio avviso non solo andrebbe a ledere la libertà di pensiero ma aumenterebbe il divario sociale tutt’ora esistente. Quello per cui abbiamo combattuto in questi anni – prosegue Mangano – è l’accettazione del “diverso” come “normalità” ed è per questo che dobbiamo combattere”.
In merito alle dichiarazioni Elio Vito che lascia il suo incarico di responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza in Forza Italia motivando che: “Il voto in Senato contraddice la nostra vocazione europeista e liberale”, Mangano replica: “Non per forza essere europeisti e liberali significa accettare qualsiasi cosa a tutti i costi. Bene alle forze politiche che hanno frenato il Ddl Zan”.