Palermo – La Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, con il quale, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo, nei confronti di Di Filippo Francesco (cl. ‘78), è stato disposto il sequestro di un ingente patrimonio costituito da una comunità alloggio per anziani, un’impresa funebre, una attività commerciale di rivendita di caffè, un veicolo commerciale, una porzione di villa bifamiliare nel comune di Carini (Pa), un natante con motore fuoribordo da 150 cv e 19 rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato di circa 700.000,00 euro.
In particolare, tra gli elementi posti a fondamento della suddetta proposta, emergono le risultanze acquisite nell’ambito dell’operazione “New Connection” eseguita nel 2019 dalla Squadra Mobile che ha portato all’arresto del Di Filippo unitamente ad altri soggetti appartenenti al mandamento mafioso di Passo di Rigano, nel quale opera con un ruolo decisivo la famiglia degli Inzerillo.
In tale contesto il Di Filippo è stato condannato alla pena di anni dieci e mesi otto di reclusione con sentenza emessa dal GUP del Tribunale di Palermo nel giugno 2021, per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata.
Ulteriori elementi utili a dimostrare la pericolosità sociale di Di Filippo Francesco sono emersi nell’ambito dell’operazione denominata “Padronanza”, eseguita nel 2020 dalla Squadra Mobile che ha ricostruito il ruolo di esponente di spicco del predetto nell’ambito del mandamento mafioso della “Noce” ed in particolare della famiglia mafiosa di “Cruillas”.
In tale contesto è stato condannato dal GUP del Tribunale di Palermo alla pena di anni dieci e mesi quattro di reclusione, confermata in appello il 20.02.2023, per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata.
Sulla base della pericolosità sociale “qualificata” di Di Filippo Francesco in quanto soggetto gravemente indiziato di appartenere all’associazione di tipo mafioso denominata cosa nostra, sono state condotte indagini economico-finanziarie dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine di Palermo nei confronti del predetto e del suo nucleo familiare convivente che hanno permesso di accertare un’inconsistenza reddituale pressoché assoluta, in netto contrasto con l’avvio dell’attività d’impresa, nonché degli acquisti di beni immobili e mobili registrati effettuati in costanza della sua pericolosità sociale e oggetto dell’odierno provvedimento ablativo.
Tra i beni oggetto di sequestro si rileva il natante a bordo del quale, il 3 agosto 2018, a largo del golfo di Mondello, è stato documentato l’incontro tra Thomas Gambino, figlio del mafioso americano Joseph con il boss di Passo di Rigano Tommaso Inzerillo, Giuseppe Spatola, Calogero Christian Zito e Benedetto Militello.
Il provvedimento di sequestro a carico del Di Filippo si inquadra nell’ambito dell’attività congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo di aggressione dei patrimoni accumulati da cosa nostra, in particolare nei confronti di altri esponenti di spicco del mandamento mafioso di Passo di Rigano, tratti in arresto nell’ambito della citata operazione “New Connection”.
A tal proposito si rammenta come, nel corso dell’anno 2023, sono stati eseguiti i decreti emessi dal Tribunale di Palermo sez. M.P. sempre su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo, nei confronti di Inzerillo Tommaso (cl. ‘49), Inzerillo Francesco (cl. ’56), Spatola Giuseppe (cl. ‘75), Militello Benedetto (cl. ‘87), Lo Presti Antonino (cl. ‘86), Fanara Antonino (cl. ‘85) e Mannino Alessandro (cl. ‘60), con i quali è stata disposta la confisca di un ingente patrimonio costituito da 7 imprese, un immobile, 9 autovetture, 17 rapporti finanziari, una quota pari al 50% del capitale di società a responsabilità limitata, per un valore complessivo stimato di circa 2.000.000 di euro. Tra i beni confiscati si segnala, in particolare, l’impresa “Karton Plastik” riconducibile a Inzerillo Francesco, nonché l’impresa “Edil Decor” riconducibile a Mannino Alessandro.
Con i medesimi provvedimenti il Tribunale di Palermo ha applicato nei confronti dei suddetti soggetti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno.