Palermo – Maria Eleonora Hospital si è dotata di una Risonanza Magnetica di ultima generazione. Si tratta di una tecnologia ad alto campo (1,5 tesla) che permette di indagare tutti i distretti corporei con una qualità dell’immagine ad alta risoluzione per diagnosi ancora più precise. La RM presenta anche un magnete (cioè il tunnel) più corto e un gantry (larghezza dell’apertura) più ampio rispetto alla strumentazione tradizionale, così da minimizzare.
La tecnologia innovativa della nuova RM è particolarmente utile per lo studio del cuore; è dotata di software e bobine multidistrettuali per indagini altamente personalizzate, con scansioni sia 2D che 3D, utili per valutare la funzionalità e l’anatomia del cuore e dei grossi vasi.
“Fino a poco tempo fa le indagini funzionali cardiache, ad esempio quelle per deficit vascolari, erano appannaggio della medicina nucleare – spiega il dott. Francesco Violante, responsabile del dipartimento di Radiologia a Maria Eleonora Hospital –. La nuova RM ci consente oggi di poter realizzare indagini ancor più avanzate, senza radiazioni ionizzanti, sia con un dato funzionale che morfologico, anche per studiare l’insufficienza cardiaca, la malattia miocardica (per studi sotto stress per valutare la vitalità del miocardio), le aritmie, le malformazioni, la presenza di masse anomale, i tumori del cuore, le cardiomiopatie (congenite, dilatative, ipertrofiche), il tutto restituendo risultati altamente attendibili. Può essere svolta con o senza mezzo di contrasto in base alle esigenze diagnostiche”.
La nuova RM presente a Maria Eleonora Hospital permette, inoltre, di ottenere dei parametri fondamentali per lo studio dell’eventuale patologia e, in combinazione con uno studio integrativo mediante la TC, di dare indicazioni al chirurgo per poter effettuare una diagnosi puntuale e individuare l’approccio sia chirurgico che medico e trattare di conseguenza la malattia cardiaca.
La Risonanza Magnetica cardiaca offre dunque un vantaggio sia nella diagnosi che nel trattamento: permette di evidenziare possibili danni al muscolo cardiaco senza alcun limite di tempo, come ad esempio le conseguenze di un infarto.
Si accorciano i tempi mettendo più a proprio agio i pazienti (fino al 20% di riduzione dei tempi di esame) L’esame può durare tra i 30 e i 60 minuti circa, può essere effettuato anche da portatori di pacemaker e richiede la collaborazione del paziente: le immagini vengono infatti acquisite durante brevi sequenze di apnea, in cui la persona deve trattenere il respiro per 10-20 secondi. Il macchinario può così acquisire le immagini senza il rischio di artefatti da movimento.
In uno studio di Eurostat del 2021 si evidenziava che l’Italia è il terzo Paese europeo per numero di RM rispetto agli abitanti (1,8 risonanze magnetiche ogni 100mila abitanti, dato in crescita rispetto al 2020 in cui si registravano 1,7 RM ogni 100mila abitanti. Dato INAIL: 1.572 unità a fine 2021). “Implementare le tecnologie e permettere così di sottoporsi ad esami con apparecchiature più avanzate e rendere queste ancor più disponibili è la scelta vincente per contribuire a migliorare sempre più le possibilità diagnostiche per il nostro territorio” conclude il dott. Violante.