I sindacati aderiscono allo sciopero nazionale. Proclamato sciopero per la prima di oggi della stagione 2023/24

Palermo – Le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana aderiscono  allo sciopero indetto dalle segreterie nazionali, legato allo stallo della trattativa per il rinnovo del Ccnl, astenendosi dal lavoro oggi, in occasione dell’inaugurazione della stagione concertistica 2023/2024.

    “Il contratto nazionale di categoria è fermo, nella parte economica, dal 2003 e non ha avuto nessuna forma di adeguamento rispetto alla crescente inflazione (calcolata intorno al 37 per cento) adeguamenti che invece molte altre categorie hanno ottenuto in sede di rinnovo di contratto da parte del governo”, spiegano in una nota le segreterie territoriali e aziendali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal.

     Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal, a fronte di reiterate proposte economiche irricevibili della controparte hanno programmato una calendarizzazione di scioperi che coinvolgeranno tutte le realtà musicali che adottano il Ccnl,  mobilitazione che ha previsto  l’astensione dal lavoro per ogni prima rappresentazione a partire dal 21 ottobre 2023. 

    Le organizzazioni sindacali precisano che la protesta sfociata nello sciopero ha una “esclusiva natura nazionale”.

     I segretari territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl Uilcom Uil e Fials Cisal, Fabio Maggio, Michele De Luca, Giuseppe Tumminia, Antonio Barbagallo, assieme ai segretari aziendali,  accolgono infatti con grande soddisfazione “il ripristino, anche incrementato, delle poste messe in bilancio dalla regione per la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, prerogativa indispensabile per affrontare e risolvere l’annoso problema del dilagante precariato e del rinnovo della contrattazione di secondo livello”. 

  Con la nuova governance – aggiungono i sindacati nella loro nota – è inoltre in corso un confronto continuo volto al superamento di tante altre criticità legate al settore tecnico-amministrativo. 

 “Riteniamo  che la decisione di privarsi della retribuzione di un giorno di lavoro in un periodo così complicato per tante famiglie meriti attenzione e comprensione nonostante i disagi che purtroppo crea al nostro pubblico”, concludono le sigle sindacali.

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