Palermo – Un convegno che ha rapito il cuore di centinaia di partecipanti: “Il miracolo” del Parlamento della Legalità Internazionale.
«Sono arrivati in tanti da diverse regioni d’Italia: dalla Lombardia alla Toscana, dal Lazio alla Campania, dalla Puglia e da diverse città della Sicilia. Stiamo parlando del settimo convegno nazionale del Parlamento della Legalità Internazionale celebrato in una due giorni nel capoluogo siciliano con il patrocinio del Comune di Palermo e dell’Ufficio IRC (Insegnanti di religione Cattolica) dell’Arcidiocesi palermitana. Tema del confronto “Il sacrificio del Giusti: faro di speranza per una cultura di riscatto”. A dare il benvenuto ai tantissimi ospiti e amici, ci hanno pensato Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, rispettivamente presidente e vice presidente del movimento che da anni ha varcato i confini italiani ed è sbarcato anche al Cairo, Costa D’Avorio, America e Madrid. E proprio dal Cairo e Madrid erano presente i referenti che hanno aderito al cammino culturale del Parlamento della Legalità Internazionale, insediando nelle loro terre una sede di rappresentanza e una “ambasciata del movimento”. Una due giorni che ha preso il via ai “Giardini del Teatro Massimo” per concludere poi i lavori nell’imponente Chiesa del Santissimo Salvatore al termine del quale un corteo si è snodato fino alla cattedrale per un omaggio floreale alla tomba del Beato Padre Pino Puglisi. Grazie alla Comunità Ecclesiale San Giorgio di Piana degli Albanesi, Papas Giuseppe Di Miceli ha consegnato per questo appuntamento di taglio cristiano e di “preghiera” condivisa la piccola reliquia di Madre Teresa di Calcutta che è stata posata sull’altare della Chiesa dell’Auditorium tra candelabri e fiori. “Se non prendiamo coscienza che siamo piccole matite nelle mani di Colui che è amore – ha detto Nicolò Mannino – tutta la nostra vita è una bolla di sapone”.
Al tavolo della presidenza si sono alternati il Prefetto Renato Cortese, anche in veste di Presidente Onorario del Parlamento della Legalità Internazionale, i genitori di Luca Attanasio, l’Ambasciatore italiano ucciso nella Repubblica Democratica del Congo, il sindaco del Comune di Quarto (NA), Antonio Sabino che ha confiscato ben 72 immobili alla Camorra ridandoli alla collettività e al mondo dell’associazionismo. Numerosi i baby sindaci arrivati dal catanese guidati dal dirigente Scolastico Giuseppe Adernò, il professore e Dirigente Scolastico Segio Picciurro coordinatore del Parlamento della Legalità Internazionale studentesco e multietnico nel capoluogo siciliano e dal Vaticano don Sergio Mercanzin, sacerdote e giornalista fondatore del centro Ecumenico Russia a Roma.
In prima fila tantissime autorità, uomini e donne del mondo scuola, delle forze dell’ordine, genitori e tantissimi studenti che da anni cooperano attivamente per dare voce e concretezza a un progetto formativo culturale dal titolo “Ricercatori dell’Alba” già consegnato a Papa Francesco e che ha visto proprio il Sommo Pontefice scrivere un biglietto di apprezzamento e di benedizione al presidente Nicolò Mannino. “E’ necessario educare la gente e le nuove generazioni – ha detto il prefetto Renato Cortese – a negare il consenso alla criminalità organizzata. Solo così si può debellare questo cancro che uccide e blocca ogni forma di crescita umana e civile”. Nicolò Mannino ha sottolineato: “Non si può restare a guardare mentre Caino uccide Abele. E’ necessario rimanere con la schiena diritta e il volto libero e con azioni forti e coerentemente efficaci dire da quale parte si sta”. Salvatore Sardisco ha ringraziato tutti i partecipanti sottolineando “Noi siamo una grande famiglia che cresce confrontandosi, dialogando e agendo a favore dei sani valori della vita partendo sempre dal mondo scuola”. E proprio dai banchi di scuola è nato il nuovo libro presentato al convegno dal titolo “Il Mio nome è Amore” edito dalla casa editrice Exlibris di Carlo Guidotti. Il convegno ha calato il sipario conferendo a personalità impegnate nel mondo ecclesiale, sociale, del volontariato e del settore scuola l’Oscar dell’Alba e della Bellezza nominando anche le “Sentinelle di Libertà” con l’obiettivo di agire con la cultura contro ogni forma di violenza».
Giuseppe Longo