Trapani – Con il completamento del murale del messicano Said Dokins sull’opera incompiuta di via Libica è calato il sipario sulla prima fase di “TraP”,Trapani pubblica art, che grazie a 5 artisti di fama mondiale permetterà di riqualificare 5 zone di Trapani e di avviare un processo di riappropriazione del ‘bene comune’ da parte dei cittadini.
La bellezza del murale di Dokins copre le brutture dell’ecomostro di via Libica, che avrebbe dovuto fungere da deposito dell’acqua, ma che dagli anni ’70 campeggia, mai completato, sulla trafficatissima uscita verso Marsala. La ricerca calligrafica dell’artista messicano ha fatto risplendere di nuova luce un fabbricato che è diventato una sorta di simbolo dello spreco di denaro pubblico.
Le altre opere, realizzate col contributo degli artisti locali Francesca Gucciardi e Tito Buscaino, sono quella degli uruguaiani del collettivo Licuado sui prospetti del cimitero comunale che si affacciano sul lungomare Dante Alighieri, dell’argentino Eversiempre sul perimetro del centro sportivo “Roberto Sorrentino”, per celebrare le gesta della dell’omonima e storica ala sinistra del Trapani calcio, e quella del siciliano Ligama nel quartiere San Giuliano di Erice, con l’omaggio a Samuel Butler e alla tesi che vuole identificare con una donna ericina l’identità dell’autore dell’Odissea.
Il quinto ed ultimo murale sarà realizzato a breve. L’artista australiano Guido van Helten ha infatti posticipato il suo arrivo al prossimo novembre per un intervento su due prospetti all’ingresso del quartiere Fontanelle.
TraP” è il nuovo progetto, realizzato in collaborazione dell’associazione culturale Pandora, finanziato grazie alle restituzioni dei deputati del Movimento 5 stelle all’Ars, che da quando sono entrati nelle istituzioni siciliane hanno restituito oltre 6 milioni di euro.
“Ci tenevamo – afferma la deputata Stefania Campo, presidente dell’associazione Movimento 5 Stelle Sicilia che ha finanziato il progetto – a dare un segnale forte a quelle 4 città, tra cui Trapani, che hanno partecipato al bando capitale della cultura e che ci hanno inviato corposi dossier nonostante la pandemia che abbiamo attraversato. Per portar a termine l’operazione l’associazione dovrà stanziare ora una somma aggiuntiva ai 25 mila euro già investiti, in quanto non avevamo tenuto conto che l’opera realizzata all’ingresso della città da Said Dockins di fatto rappresenta 4 murales, cosa che ha comportato una spesa maggiore rispetto a quella preventivata. Siamo comunque soddisfatti perché, con i caratteri della tradizione calligrafica, l’artista messicano ha citato testi significativi di scrittori trapanesi, grazie anche all’aiuto del professore Renato lo Schiavo che ha dato un grosso contributo nelle ricerche. Un grande grazie va anche al contributo degli artisti locali”.
“A parte un dibattito sull’opera realizzata al cimitero – conclude Campo – abbiamo visto grandissimo apprezzamento da parte della cittadinanza. Adesso speriamo che le aree valorizzate possano essere illuminate e tutelate dall’amministrazione comunale e che questa in futuro coinvolga gli architetti locali che hanno gli strumenti per poterla aiutare a ripensare la città”.
“Sapevamo e auspicavamo – afferma Vincenzo Cascone, curatore e coordinatore del progetto – che le opere di TraP avrebbero prodotto una reazione nella cittadinanza. Lo scopo dell’arte pubblica è anche quello di spronare l’abitante del luogo a una presa di coscienza sulle problematiche della città. Le reazioni, anche quelle più polemiche, che gli amministratori hanno il dovere di ascoltare, servono alla cura del ‘bene comune’ di cui ogni cittadino ha il diritto di occuparsi. L’elettricità e il calore che stiamo ricevendo dalla popolazione trapanese dimostra come ci sia una grande voglia di partecipazione alle problematiche della città”.
“Con orgoglio – dice la consigliera comunale 5 stelle Francesca Trapani – oggi i deputati regionali hanno rinunciato ancora una volta ai loro privilegi, mettendoli a disposizione delle 4 città candidate a capitale della cultura che la Regione aveva lasciato sole. A Giacomo Tranchida va sicuramente il merito di aver accettato la nostra donazione (mi chiedo comunque quale sindaco non lo avrebbe fatto) che ha permesso la realizzazione di queste opere senza nessun carico economico e organizzativo per il comune di Trapani. Speriamo che adesso al nostro impegno politico possa seguire un impegno concreto da parte dell’amministrazione trapanese affinché, ad esempio, illumini la zone dove sono stati realizzati i murales e che questa rilevante opportunità non serva al sindaco solo come vetrina. TraP è stata un’operazione fatta esclusivamente per i cittadini e non sottende nessun accordo politico con l’attuale amministrazione. Pertanto continueremo nel nostro ruolo di opposizione attenta e responsabile”.