Il Sinalp si confronta con il Sindaco di Catania Enrico Trantino e l’Assessore Alessandro Porto sulla crescita economica e sociale della Città

Catania – La crisi della politica e dei partiti è evidente, la disaffezione della gente si manifesta con percentuali altissime di astensionismo alle urne.

Per combattere questa tendenza serve un governo cittadino solido, trasparente, e lungimirante; poiché in mancanza rischiamo veramente l’ingovernabilità.

La delegazione del SINALP Regione Sicilia, composta dal Segretario Regionale Andrea Monteleone, dai Dirigenti Regionali Andrea Tomarchio e Cetty Moscatt, da Alfio Tomaselli resp Sinalp prov Catania, Concetta Fiducio Direttore Padronato EPAC prov Catania, Avv. Marisa Coco delegata Zeromolestie Sinalp Catania, ha incontrato il Sindaco di Catania Enrico Trantino e l’Assessore Alessandro Porto.

L’incontro ha permesso di poter illustrare la posizione del Sinalp in merito ad alcune delle tante emergenze che purtroppo assillano la città di Catania con soluzioni utili alla rinascita della città.

Il Sindaco Enrico Trantino, con il suo Assessore Alessandro Porto, ha condiviso con il sindacato alcune delle soluzioni proposte e sicuramente attiverà la sua Giunta affinchè queste soluzioni si possano realizzare per il benessere di tutti i cittadini catanesi.

Catania, come tantissime città Siciliane, sconta la carenza di dirigenti e personale, alla quale si debbono aggiungere le tante prossime quiescenze e conclusioni dei rapporti contrattuali.

Questa condizione necessita di un costante confronto con le parti sociali affinchè si possa trovare una soluzione condivisa in grado di garantire l’erogazione dei tanti servizi verso i cittadini che il Comune eroga.

La mancanza di personale rischia di generare l’abbandono degli anziani a se stessi e l’impossibilità di poter fruire dei servizi erogati dalle aziende del settore che per mancanza di assistenza e fondi sono costrette a chiudere.

Questa soluzione si ripercuote sui lavoratori del settore sociale che non vengono pagati, o sono sottopagati.

Come Sinalp chiediamo che il Comune si faccia promotore, in quanto spesso anche Stazione Appaltante, di un maggior controllo della buona esecuzione dei servizi, comprendendo anche il regolare pagamento dei lavoratori, e di ente promotore di una formazione continua in grado di qualificare sempre più il personale, ma anche i gestori degli enti interessati.

A Catania servono più scuole, aperte con orario prolungato, asili nido e materne.

Enti fondamentali per la sana formazione della personalità degli individui e necessari per colmare l’enorme gap che esiste tra le donne lavoratrici ed i rispettivi colleghi uomini, che tra le tante difficoltà annoverano anche il problema di non saper dove lasciare il proprio figlio in sicurezza e con la certezza che potrà fare un percorso di assistenza e studio sano e produttivo.

Importanti indagini statistiche hanno evidenziato che il livello di scolarizzazione in alcuni quartieri di Catania è bassissimo: a 14-15 anni molti ragazzi non sanno neanche scrivere la propria firma e questo è un pessimo risultato causato da una politica di abbandono delle periferie e della mancanza di una vera strategia d’intervento della politica.

Sempre in questo ambito, la dispersione scolastica è al 25%, e questo è il triste primato che Catania ha raggiunto essendo la percentuale più alta tra le 14 città metropolitane.

La dispersione scolastica riguarda 15-18.000 ragazzi e ragazze ed oggi è divenuta una vera e propria bomba sociale, purtroppo sottovalutata dai precedenti Governi Comunali, in grado di generare ulteriore delinquenza e sacche di anarchia totale il alcuni quartieri ghetto.

Evidenziamo che i problemi del ghetto li vive anche la borghesia, in termini di microcriminalità, di minori che diventano manovalanza per i clan, quindi è fondamentale non considerare questa emergenza racchiusa solo nelle periferie, ma allargarla a tutta la città.

Con il rialzo dei tassi d’interesse sui finanziamenti e sui mutui tantissimi cittadini non riescono più ad onorare l’impegno assunto, sarebbe opportuno avviare un servizio di aiuto e consulenza in difesa delle condizioni debitorie delle famiglie che ormai hanno raggiunto livelli insostenibili affinchè si possa evitare a scatenare una nuova guerra tra poveri. Il rispetto dei diritti dei debitori deve essere un aspetto prioritario di questa nuova amministrazione. Il Sinalp anche in questa ipotesi dà la propria disponibilità a collaborare.

La crisi economica della città ha ormai raggiunto livelli elevati, quindi riteniamo essenziale che ci sia una maggiore attenzione da parte del Comune verso le imprese cittadine coinvolgendole in progetti di più ampio respiro in grado di attrarre potenziali clienti e migliorarne la competitività, specialmente nel settore dell’agroalimentare.

Questa attenzione verso le aziende tutelerà anche i livelli occupazionali e la sicurezza del posto di lavoro per i dipendenti, interromperà l’emigrazione delle aziende verso il nord e Catania tornerà ad essere una risorsa di crescita occupazionale per tutta l’isola.

Come tutte le grandi città anche Catania si ritrova nel suo territorio urbano troppe aree dismesse o trasformate in “terra di nessuno”.

Per migliorare la coesione tra i vari quartieri della città, migliorare i collegamenti con i paesi del comprensorio alla città e per trasformare Catania in un grande hub in grado di generare sviluppo e turismo bisogna rigenerare queste aree urbane con progetti da realizzare in tempi brevi.

Le aziende turistico/alberghiere, ma non solo, stanno vivendo un momento di grande difficoltà causato dall’emergenza aeroporto.

A fronte di questo evento la Città di Catania dovrebbe programmare, anche solo temporaneamente, una serie di incentivi e relative scontistiche, in collaborazione con le organizzazioni sindacali, per far tornare i turisti nel territorio etneo.

Il settore delle locazioni immobiliari, a causa di una eccessiva espansione degli affitti brevi, sta subendo un incremento dei canoni non dovuto, come Sinalp riteniamo necessario che il Comune di Catania intervenga immettendo sul mercato le sue tante abitazioni di edilizia pubblica, anche con la formula dell’affitto a zero canone ma con l’obbligo di ristrutturare l’intera unità immobiliare.

Questa strategia permetterebbe di calmierare i prezzi delle locazioni e contestualmente si potrebbe attivare una politica di risanamento con costi a carico dei conduttori.

Qualis eligere