Monreale (PA) – Con Papa Francesco per divenire ambasciatori d’amore di Nicolò Mannino.
«Un fiume in piena di giovani straripa nel solcato di un mondo, dove aridità, orgoglio, cattiveria, arroganza e finti paradisi artificiali azzerano persino la voglia di vivere o meglio “tirare a campare”. Pessimismo? No, pura realtà. La GMG intanto miete consensi: bambini, adolescenti e giovani fanno a gara a cantare, pregare (col cuore) lodare, fare amicizia e urlare “Francesco… Francesco”. L’esercito della Speranza è lì ad ascoltare quell’uomo sofferente, che ha messo tutto di sé nelle mani di Dio e continua il suo percorso anche a bordo della sedia a rotelle. Giovani festanti, che credono che “nessuna notte sarà così lunga da impedire al giorno di ritornare”, sono il volto bello di un mondo che non può fare a meno delle follie solari dei giovani, dei loro sogni, della fede e della voglia di un mondo dove i grandi devono spogliarsi di tutta quella orribile corazza di titoli che non servono e agire con umiltà, cuore e dedizione. Perché questo miracolo si avveri occorre scoprire solo quel semplice slogan che da più di duemila anni guida la Chiesa verso sentieri che non sempre hanno un finale allegro (vedi l’attentato a Giovanni Paolo II, l’uccisione di Padre Pino Puglisi, di don Peppe Diana, di Massimiliano Kolbe, di Oscar Romero, e tanti tantissimi che spesso neanche commuovono quelli di casa propria) “Dio è Amore”. E’ nell’amore disinteressato, profondo, semplice ma incisivo che si gioca tutto. Ad Amare si impara amando. E all’amore nulla è impossibile. Ricevendo il nostro libro dal titolo “Svegliati e Vola” per te l’impossibile non esiste, Papa Francesco ha avuto parole di affetto sottolineando che all’Amore nulla è Impossibile. Non stiamo scrivendo di un sentimento affettivo che viene dato a rate con interessi allucinati. No, l’Amore di cui parliamo sa di dialogo, disponibilità di ascolto, capovolgimento di vita e onestà con se stessi e gli altri. Ovviamente siamo a un bivio: o si fa sul serio e si cambia rotta, o si inizia a dare voce agli ultimi e gridare diritti e doveri dei poveri, di chi ha fame non solo di pane ma anche di dignità e rispetto, oppure tutto è teatro. E quando il teatro non convince la gente si alza e se ne va lasciando gli attori soli con le loro maschere e i loro costumi senza consenso e senza applausi di rito. Ma Dio è un’altra cosa: l’amore di cui ne testimonia la bellezza guarda tutti dal legno di una croce che equivale a un Ti Amo da Morire. E questo i giovani della GMG lo comprenderanno con calma». Nicolò Mannino (Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale).
Giuseppe Longo