La Cgil Palermo raccoglie l’Sos dell’associazione ambulanti di Palermo

100 lavoratori in gran parte del Bangladesh, da oggi ‘sfrattati’ dalle traverse di via Maqueda. “Disponibili a un confronto con sindaco e assessore”

Palermo – La Cgil Palermo ha incontrato il comitato direttivo dell’associazione ambulanti di Palermo, raccogliendo le preoccupazioni e le loro richieste in merito all’ordinanza che ha imposto limitazioni al commercio su aree pubbliche lungo l’asse del centro storico.   

     Da oggi, con l’interdizione delle strade in cui fino a ieri operavano, i 100 venditori ambulanti dell’associazione, quasi tutti del Bangladesh, più della metà con cittadinanza italiana, e tutti con regolare licenza, non hanno potuto più esporre i loro prodotti. La merce stamattina è rimasta chiusa nei magazzini e le bancarelle non sono state montate.  

    “L’ordinanza ha colpito soprattutto loro, una comunità di almeno 500 persone che vive o sopravvive di questo lavoro. La prima cosa è pensare che questi lavoratori devono sostenere le loro famiglie – dichiarano il segretario organizzativo Cgil Palermo Francesco Piastra e la responsabile migranti Cgil Palermo –  Non è stata prevista una soluzione alternativa, non c’è stato un confronto. Questi ambulanti campano soprattutto della vendita dei loro oggetti ai turisti, spostarsi in un’altra zona significherebbe la morte delle loro attività. La Cgil è d’accordo   a recidere tutte le situazioni di illegalità ma come sembrerebbe da quello che ci hanno esposto i portavoce dell’associazione, questi lavoratori sono con le carte in regola, hanno tutti la licenza. Quindi bisognerebbe valorizzare chi rispetta le regole”.

     L’associazione chiede di poter rimanere nelle sei traverse della via Maqueda assegnate dal 2015 con la precedente ordinanza, dove in questi anni i venditori, tutti con regolare licenza, trovavano spazio e si alternavano con le bancarelle. Le strade in cui lavoravano erano via Scarlatti, via Bari, via Antonio Ugo Amico, via Napoli, via Spinuzza e via Bara all’Olivella. Sei strade contro le 37 che sono state cancellate.  

     “Da oggi per loro è finito tutto all’improvviso e si trovano in grande difficoltà – aggiungono Piastra e Nzirirane –  Poter conservare le loro 6 strade è una ipotesi su cui si può ragionare.  O in alternativa, chiedono di poter utilizzare una strada tutta per loro ma è necessario che sia scelta tra le traverse del centro storico, per poter intercettare il flusso dei turisti oltre che dei palermitani. Chiediamo il rispetto dei diritti per tutti, non solo per loro, il rispetto di chi lavora e ha una licenza e si impegna a non violare le regole e a operare nella legalità. L’amministrazione dovrebbe essere inflessibile per situazioni di degrado e di abusivismo che ci sono in tantissime aree della città. Siamo disponibili a un confronto per capire, d’accordo con i lavoratori, quali possono essere le alternative. Che non siano questi lavoratori a essere identificati come coloro che disturbano il decoro pubblico e la quiete, anche perché partivamo da un’ordinanza che aveva già regolarizzato la loro situazione”.

Qualis eligere