Palermo – In merito al sit in dei lavoratori di Karol S.p.A. tenutosi a Palermo nella mattina di lunedì 24 luglio, indetto dalle sigle sindacali Fp Cgil, Uil Fpl e Fials, si registrano le precisazioni dell’avvocato Marco Zummo, presidente del Gruppo.
“I lavoratori – conferma – devono ancora ricevere le mensilità di aprile, maggio e giugno e anche la quattordicesima”.
“Per quanto concerne giugno e la quattordicesima – precisa – entro i prossimi giorni si provvederà a saldare le spettanze”.
“Invece – aggiunge – relativamente agli stipendi relativi ai mesi di aprile e maggio, chiediamo alle organizzazioni dei lavoratori un confronto per individuare possibili soluzioni che consentano un piano di rientro attraverso una rateizzazione”.
“Nessuno sta prendendo in giro i lavoratori – dichiara il presidente del Gruppo Karol S.p.A. – e ai sindacati abbiamo sempre spiegato, con dovizia di particolari, le ragioni dei pagamenti arretrati, chiedendo il tempo necessario per restituire i flussi gestionali alla normalità”.
“L’azienda, inoltre – aggiunge – ha sempre cercato il confronto con le parti sociali, a partire dal mese di ottobre dell’anno scorso: il dialogo è necessario, oggi più che mai, per trovare un accordo che consenta di erogare al personale quanto dovuto”.
Le ragioni esposte alle sigle sindacali ormai da diversi mesi riguardano gli effetti negativi che la pandemia ha prodotto nel comparto socio-sanitario, settore di cui la Karol S.p.A. è espressione significativa: secondo il presidente Marco Zummo, le attuali criticità si manifesterebbero ancora più drammaticamente nel momento attuale, perché non vi sono più le misure di salvaguardia che, proprio nel periodo pandemico, lo Stato aveva predisposto.
“Senza dimenticare – prosegue l’avvocato – che la stessa Confindustria ha chiesto con forza l’aggiornamento delle tariffe, che da venti anni ormai non sono interessate da alcuna revisione”.
Sui ritardi nei pagamenti degli stipendi, Marco Zummo – pur confermando la legittimità delle rivendicazioni dei lavoratori – sottolinea inoltre che ogni mese, comunque, è stata pagata una spettanza arretrata.
“Dai dati forniti da Confindustria Sicilia –afferma– emerge che, tra le aziende del comparto, la Karol S.p.A. sia tra quelle che registrano i ritardi più lievi nell’erogazione delle spettanze dovute al personale”.
“Siamo a lavoro – assicura – per individuare, con il coinvolgimento dei sindacati, le soluzioni più adeguate ma nelle more ricordiamo che la Karol S.p.A. ha subito notevoli disagi a causa dei ritardi dell’ASP nel settore della specialistica: non siamo noi a dirlo, bensì gli scioperi recentemente messi in atto dal comparto datoriale, che hanno provocato lo stop delle attività per la durata di quasi una settimana, proprio per via dei mancati pagamenti da parte dell’ASP”.
Una situazione che va avanti dal 2021 e che riguarda una parte notevole degli emolumenti maturati, in relazione ai pagamenti non corrisposti e a oggi, ancora dovuti.
Un capitolo a parte riguarda la situazione della Karol Comunità Terapeutica Assistita (CTA) Psichiatrica, ex Stagno.
“Torniamo a chiedere all’assessorato alla Salute della Regione Siciliana e all’ASP – afferma – se è lecito dover gestire la CTA, in perdita strutturale per circa 300 mila euro l’anno, all’insegna di una drammatica e inspiegabile disparità di trattamento perpetrata ai nostri danni”.
“Malgrado Karol S.p.A. sia l’unica realtà in Sicilia a svolgere attività terapeutico – riabilitativa – puntualizza – il pagamento che riceve è una retta giornaliera di 156 euro a paziente, mentre tutte le altre strutture isolane ricevono 192 euro e 202 euro, rispettivamente per prestazioni estensive e intensive”.
“Tutto ciò – precisa ancora – sottrae alla Karol circa 600 mila euro ogni anno, tanto da avere maturato un credito pari a circa 4 milioni di euro, già riconosciuto prima facie dal Tribunale di Palermo, nei confronti dell’ASP 6 e dello stesso assessorato alla Salute”.
“Detto ciò –osserva– appare davvero singolare che Fp Cgil, Uil Fpl e Fials annuncino un presidio davanti all’assessorato alla Sanità per richiedere la revoca della convenzione con la Regione Siciliana per inadempienza”.
“Credo che i sindacati – conclude Marco Zummo– invece di mettere a repentaglio la continuità aziendale con un’eventuale revoca della convenzione che si tradurrebbe nella fine del lavoro per i dipendenti, dovrebbero piuttosto sollecitare la Regione a sanare le inadempienze maturate nei confronti di Karol S.p.A., ed è davvero paradossale che ciò non accada: siamo sempre disponibili al dialogo, ma di certo non rimarremo inerti dinanzi ad affermazioni così gravi”.