Roma – Una donazione simbolica per la pace: La statua del “Salvator Mundi” donata all’autrice del libro, ricostruita dopo 25 anni dalla sua distruzione causata da un’alluvione, è stata consegnata in una riproduzione personalizzata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rappresentata dal sottosegretario alla difesa, senatrice Isabella Rauti.
Durante la solenne presentazione del volume ” Salvator Mundi: Proposte e Riflessioni per Nuovi Equilibri di Pace” edito da Publiscoop editore a cura di Katia La Rosa, giornalista professionista, Presidente di ITDIFESA ed autore e fondatore di tutto il progetto integrato, in collaborazione con le Istituzioni civili e militari, si è svolta una cerimonia di premiazione, che ha coinvolto la Senatrice Isabella Rauti, in rappresentanza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
La statua del “Salvator Mundi”, un Gesù senza le mani, donata dal restauratore di Genova Cesare Masi alla fondatrice del progetto, Katia La Rosa, diventa simbolo tangibile di questo straordinario volume, la cui riproduzione in miniatura dipinta a mano e realizzata con una dedica speciale dall’azienda Treddy è stata consegnata alla Senatrice Rauti come gesto di riconoscimento e apprezzamento per l’impegno della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel promuovere la pace e la difesa dei valori fondamentali della nostra nazione, perché attraverso loro, la storia del “Salvator Mundi” senza le mani diventi un valore riconosciuto da tutto il mondo.
Durante la solenne cerimonia la Presidente di ITDIFESA, Katia La Rosa ha anche conferito un premio speciale a Giorgia Meloni, prima donna Presidente del Consiglio, per le sue qualità umane e politiche, con l’augurio, che possa guidare il Paese, verso una rinascita collettiva, contribuendo al suo progresso. Nel corso dell’evento le è stata donata una copia del volume e dei simboli personalizzati per il progetto, la Madonnina Miracolosa, l’anello dei Valori realizzati da Amen.
Nella stessa cerimonia è stato anche riconosciuto l’instancabile impegno e la dedizione al servizio, del Sottosegretario al Ministero della Difesa Isabella Rauti, con la donazione di una riproduzione in scala del Salvator Mundi e dei suoi gioielli simbolo. Rappresenta, dunque, un’icona di speranza, un richiamo a credere nel potenziale dell’umanità per creare un mondo eticamente sostenibile. La statua originale, opera lignea, alta oltre 2 metri, incarna l’essenza del messaggio di pace e di rinascita che permea il libro stesso: Ama, Dona e Perdona.
“Per me è un onore – ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa Senatrice Isabella Rauti – rappresentare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla presentazione di un libro di grande spessore ideale, valoriale, simbolico, etico e religioso che racconta anche la storia affascinante del Cristo ritrovato. Il tema di oggi è anche oggetto del Vertice Nato di Vilnius: pace ed Europa sono gli argomenti chiave dell’agenda politica di chi ha a cuore la stabilità e la sicurezza del mondo. Che l’opera presentata sia un augurio a chi è impegnato nel mondo come costruttore e portatore di pace”.
Durante la cerimonia, Katia La Rosa presidente di ITDIFESA, ideatrice e coautore con diverse illustri personalità ha sottolineato l’importanza di questa donazione simbolica, affermando: “Con la consegna di questa statua del ‘Salvator Mundi’ alla Presidente del Consiglio, vogliamo onorare il forte impegno nel promuovere la pace e la difesa dei nostri valori. Desideriamo che diventi un costante promemoria a credere nel potere dell’Unione e della Solidarietà. La copia in scala 1:1 realizzata dall’Azienda Treddy, leader nella stampa 3D, che ha sposato il progetto, sarà collocata in un luogo simbolo del nostro Paese, perché quest’opera d’arte, segno tangibile di rinascita, diventi con la sua storia vera, l’icona di un progetto umano. L’augurio è che tutti noi, civili e militari, grazie al messaggio del Salvator Mundi, si possa diventare un esercito di pace e di speranza”.
Infatti è stato costituito tavolo di istituzioni militari e civili e partener del progetto per studiare la giusta collazione.
La straordinaria storia della statua originale risalente al XVIII secolo che trova rifugio, per una strana combinazione del caso, tra le pagine del volume omonimo, conferisce alla storia un ulteriore livello di significato. In una sorprendente coincidenza del destino, si è manifestata alla scrittrice katia La Rosa come dono inaspettato, lo scorso 8 maggio a Genova, quando si era recata in quella città per presentare il suo progetto editoriale, appunto il Salvator Mundi. A conclusione dell’evento, insieme ad altri ospiti, per una strana coincidenza, imboccava una stradina e si ritrovava davanti all’uscio di una bottega, che custodiva l’opera dall’inestimabile valore, che ha una storia affascinante e commovente, che si intreccia con il volume stesso e la vita della scrittrice. La statua del Gesù Salvatore, custodita ad Alessandria, era andata distrutta da una delle peggiori alluvioni, che colpì il Piemonte nel 1994. L’opera trascinata via dalle furiose acque del fiume fu ridotta in innumerevoli frammenti. Il “Gesu”, venticinque anni fa fu acquistato in pezzi dal maestro restauratore Cesare Masi di Genova, che con dedizione e pazienza l’ha ricostruito. Senza mani, unici reperti mai ritrovati. Come ha dichiarato Katia La Rosa, durante l’evento, con la sua storia travagliata e la sua bellezza risorgente questa straordinaria opera d’arte, simbolo tangibile di rinascita diventa così l’icona del nostro “progetto umano”, per sussurrare nel suo silenzio di legno, alla coscienza del mondo, un messaggio tanto accorato: vivere credendo, credere amando”. “Il passo del Salvator Mundi verso la pace – ha dichiarato il maestro restauratore Cesare Masi – deve essere un simbolo tanto quanto le sue braccia spalancate verso l’umanità senza limitazioni di fede e spirito. Ho deciso di consegnare questa meravigliosa opera nelle mani di Katia La Rosa, perché con amore possa contribuire a diffondere ancora di più la storia del Salvator Mundi e il suo significato universale”.
“Con commozione ed umiltà, ho accolto questo grande dono, impegnandomi a diffondere il messaggio d’amore da Lui incarnato. Ed è proprio, in questo particolare momento storico, la statua senza mani ci ricorda che, anche noi possiamo essere agenti di trasformazione e di amore nel mondo. “Saremo noi le Sue mani nella capacità di amare e nella volontà di cambiare” – ha dichiarato la scrittrice Katia La Rosa. Oggi, noi tutti dobbiamo essere grati a Cesare Masi, che ha saputo incarnare con devozione e perizia la profonda connessione tra l’arte e la speranza umana. Attraverso il suo lavoro ha resuscitato una preziosa testimonianza conferendole nuova vita come simbolo di pace per il mondo intero. Insieme a lui porteremo avanti questa missione. Questa straordinaria opera d’arte, simbolo tangibile di rinascita diventa così l’icona del nostro “progetto umano”, per sussurrare nel suo silenzio di legno, alla coscienza del mondo, un messaggio tanto accorato: vivere credendo, credere amando”.
All’evento, condotto dallo scrittore Carlo A. Martigli, sono intervenuti: L’On. Giorgio Mulè, vice Presidente della Camera; Riccardo Valentini, Premio Nobel per la Pace; Silvano M. Tomasi, Cardinale già delegato speciale del Santo Padre, presso il Sovrano Militare Ordine di Malta; Antonio Vittiglio Generale di Corpo d’Armata, Direttore Generale militare Difesa; Marco Tarquinio, editorialista dell’Avvenire, il colonello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore; Roberto Benedetto Ingoglia Presidente Energy Holding; Colonello (R.O) del V reparto del SMD Pasquale Barriera. Alla Cerimonia tra le varie autorità hanno partecipato: Gen. C.A: (Aus) Luigi Francesco De Leverano; Generale B. Giuseppe Zizzari, Capo di Stato Maggiore della divisione ACQUI di Capua; il gruppo del XV cp. Paracadutisti, gruppo reduci, Battaglia del Pastificio, rappresentato da Vincenzo Palumbo; Ugo Angeloni, Comandante Polizia Municipale di Roma; colonello Antonio Grilletto; e altri Vertici delle Forze Armate, autorità militari, in servizio attivo e in quiescenza, civili e religiose, e Associazioni combattentistiche e d’Arma.