Palermo – Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Polygon, che si occupano di manutenzioni e installazione biomedicali e della gestione dei dispositivi medici dentro gli ospedali.
Martedì, presso la sede all’interno del presidio di via La Loggia, si è svolta l’assemblea della Fiom con i circa 35 lavoratori e lavoratrici dell’azienda.
Una settimana fa si è riunito il coordinamento nazionale delle Rsu Polygon, costituito dalla Fiom Cgil con le strutture Fiom delle sedi di Palermo, Salerno, Roma, Toscana e Trentino Alto Adige. Il coordinamento ha condiviso una piattaforma rivendicativa da sottoporre all’azienda ma è stata riscontrata una chiusura sui tutti i punti.
“L’azienda finora ha risposto negativamente sull’istituzione di un premio di risultato e sull’incremento dei ticket’s restaurant, fermi da anni – dicono il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti Assieme alle Rsu Marco Geraci, Fabio Piazza e Francesca Davì – così come su un miglioramento dei livelli di inquadramento, sull’aumento dell’indennità di reperibilità e sulle rivendicazioni di maggiore sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro L’incontro è andato male ed è stato così aperto lo stato di agitazione. Se entro il 30 giugno non avremo nuovo incontro, e non sarà registrata nessuna nuova apertura da parte dell’azienda, siamo pronti a scioperare”.
“Questi lavoratori svolgono un ruolo fondamentale per il buon funzionamento delle strumentazioni di tutti gli ospedali di Palermo e provincia e dell’Asp e durante il Covid sono stati sempre al lavoro per garantire il diritto alle cure dei ricoverati. L’azienda è in costante crescita e questo non può che essere dovuto anche e soprattutto alla grande professionalità e serietà con cui le lavoratrici e i lavoratori operano tutti i giorni. Per questo, riteniamo inaccettabile non riconoscere nulla di questi risultati ai lavoratori”.
A Palermo l’assemblea ha avuto un doppio scopo. Da una parte la richiesta all’azienda di sedersi a un tavolo per discutere delle rivendicazioni dei lavoratori. Dall’altra, lo sciopero nazionale di 4 ore del 10 luglio proclamato da Fiom, Fim e Uilm per chiedere nuove politiche e industriali per lo sviluppo del Paese, tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà, l’impegno al confronto e all’uso delle risorse del Pnrr.