Cefalù (Palermo) – Manifestazione dei lavoratori della Toto Costruzioni per chiedere lo sblocco del raddoppio ferroviario, fermo da 7 mesi, e il pagamento delle ultime due mensilità ai 300 edili del cantiere.
Il corteo partirà alle 9,30 dall’ingresso di via Roma, angolo Nino Martoglio, per proseguire in corso Ruggero, con sosta in piazza Duomo.
Alla manifestazione, che riguarda un’infrastruttura strategica per il territorio, sono invitati a partecipare studenti, cittadini, lavoratori di Cefalù.
“L’opera riguarda tutti, siamo certi che anche i turisti domani resteranno coinvolti. L’obiettivo è sensibilizzare l’amministrazione comunale di Cefalù sotto diversi aspetti – dichiarano i segretari generali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Piero Ceraulo, Francesco Danese e Pasquale De Vardo – Il primo è la condivisione rispetto a un’opera che darà lustro a tutto il territorio, perché consentirà spostamenti più facili tra Cefalù e la stazione centrale di Palermo e poi direttamente con l’aeroporto. Il secondo punto è esprimere vicinanza ai lavoratori impegnati nel cantiere. Vorremmo che anche l’amministrazione comunale provasse a interloquire ai vari livelli con la politica, per far ripartire in pieno l’opera”.
Fillea, Filca e Feneal invitano il ministro Salvini a venire in Sicilia. “Venga a Cefalù. Oltre che per la realizzazione del ponte sullo Stretto, si impegni per il completamento di un’opera che a regime consentirà il collegamento tra varie aree metropolitane – aggiungono Ceraulo, Danese e Lo Vardo – Chiediamo anche un impegno affinché venga appaltato il completamento del raddoppio della Palermo-Messina, non possiamo lasciare un’infrastruttura così importante a unico binario tra Castelbuono e Patti”.
“Apprendiamo informalmente – proseguono inoltre i segretari generali di Fillea, Filca, Feneal – che la Toto avrebbe individuato delle risorse per pagare e regolarizzare il Durc, documento di regolarità contributiva, e per il pagamento di una mensilità ai lavoratori. Ribadiamo che per fare ripartire il cantiere prima di tutto devono essere pagate tutte le retribuzioni che i lavoratori attendono. Viceversa, nessuno lavoratore riprenderà la sua attività. L’intervento sostitutivo è previsto dal codice degli appalti. Per cui per noi o paga Rfi, l’ente appaltante, o paga la Toto. Non esistono altre alternative”.