Palermo – Meeting organizzato dal co.co.pro Inail. Cgil Palermo: “Basta morti sul lavoro, intensificare i controlli e coordinamento tra gli enti”. Il ruolo decisivo di rls e rlst.
Diminuiscono gli infortuni e aumentano le malattie professionali. A Palermo nel corso di un anno, dal febbraio 2022 al febbraio 2023, gli infortuni sono scesi da 527 a 393. Ma nello stesso periodo si è registrato un aumento di malattie professionali, che salgono da 15 a 38. Da una verifica delle aziende controllate, è risultato in Sicilia tra il 2021 e il 2022 un consistente aumento, del 22,70 per cento, da 2.752 unità a 3.377, dei lavoratori irregolari o del tutto in nero.
Sono alcuni dati emersi, nell’ambito della Giornata mondiale sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, al meeting organizzato dal comitato consultivo provinciale Inail presso l’Asp Palermo.
L’evento informativo, dal titolo “Focus e controlli”, è stato co-organizzato e patrocinato dalla direzione territoriale Inail di Palermo, dall’Asp 6, dalla Regione Siciliana e da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Anmil, Confartigianato, Confcommercio, Confagricoltura, Sicindustria e Federmanager.
“Occorrono azioni concrete per porre fine agli infortuni, ai morti sul lavoro e alle malattie professionali. Bisogna diffondere la cultura della sicurezza la prevenzione, la formazione costante e l’informazione e colmare con le assunzioni i vuoti in organico all’ispettorato del lavoro e nei servizi di medicina del lavoro – ha detto nel suo intervento, in rappresentanza della Cgil Palermo, la segretaria Laura Di Martino – Bisogna sanzionare chi non rispetta leggi e contratti, intensificare i controlli e il coordinamento tra gli enti preposti: Ispettorato del lavoro, Asp, Inail, Inps e parti sociali. Va inoltre garantito il pieno esercizio delle funzioni agli Rls e agli Rlst. Anche per queste ragioni il 20 maggio saremo a Napoli a manifestare, perché non si può continuare ad ammalarsi o morire sul lavoro”.
Tra gli interventi, quello di Riccardo Marotta, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale di Asso rlst Palermo.
“Manca la possibilità per le rlst di essere identificati perché oggi ancora non esiste un albo o un qualsiasi mezzo identificativo, tranne che negli enti bilaterali di categoria, mentre i nominativi delle rls sono invece comunicati all’Inail. Essendo la rlst una figura esterna all’impresa, e quindi non ricattabile, la figura dovrebbe essere riconosciuta e identificabile”.
Il co.co.pro Inail ha raccolto la sollecitazione di Marotta a proposito dell’albo delle rlst.
Salvino Carramusa, della Flai Cgil e ex Rls forestale nel suo intervento ha rimarcato l’importanza della figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e dei suoi compiti.
“In varia misura – ha spiegato Carramusa – ereditano e integrano le funzioni attribuite al delegato sindacale dall’articolo 9 dello Statuto dei lavoratori. I responsabili lavoratori per la sicurezza devono essere sentiti nella valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro, del dirigente, del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (rspp) e del medico competente. Hanno altresì il diritto di proporre le misure di prevenzione e protezione ritenute necessarie dopo aver consultato i lavoratori e di verificarne l ‘attuazione”.
Ma spesso lo schema spesso non regge, per la mancata individuazione dgli Rls nei luoghi di lavoro. “Dove sono presenti, si devono scontrare con la quotidianità del rapporto di lavoro dipendente, con l’inadeguata formazione su salute e sicurezza, con la paure di poter essere discriminati, vessati, licenziati – ha aggiunto Carramusa – Quanti infortuni, infortuni mortali, malattie professionali si potrebbero evitare e ridurre se i lavoratori e i loro rappresentanti venissero adeguatamente formati e messi nelle condizioni di agire, verificare e segnalare rischi e lacune ravvisati? Sicuramente tanti. Oggi abbiamo piu’ di mille morti l’anno in Italia, sopra la media europea”.
La richiesta della Cgil è dunque di “sostenere la funzione degli Rls e dei lavoratori, promuovendo coordinamenti territoriali con il sostegno delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni, anche per costituire una rete che permetta un confronto costante”.