Palermo, 3 Mar – “Coltivare la memoria vuol dire guardare con speranza al futuro e superare i gravi errori fatti dal popolo siciliano. Il nostro territorio deve liberarsi da un sistema di collusioni e infiltrazioni che ha reso forte cosa nostra. Una mostra può far capire a chi allora non era nato com’era la Sicilia e quanto forte è stata la mafia e la sua impunità grazie a una rete di connivenze”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione siciliana Antimafia, parlando agli studenti e alle autorità civili e militari presenti a Sambuca di Sicilia per la manifestazione ‘Capaci di… legalità’. Dopo l’esposizione a Piazza Della Vittoria di ciò che resta dell’auto blindata Quarto Savona 15, che scortava il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta, il presidente ha visitato la mostra fotografica dell’Ansa ‘L’eredità di Falcone e Borsellino’, aggiornata con gli ultimi scatti sulla cattura di Matteo Messina Denaro.
“Per tanti anni la mafia è stata vissuta come un esempio da seguire – ha aggiunto Cracolici – ora è il momento di costruire un clima di isolamento intorno ai mafiosi, devono sentire il peso della vergogna e nascondersi. La mafia si può colpire col carcere, con le confische, ma va soprattutto distrutto quel ‘mondo di mezzo’ che ha fatto da cerniera tra loro e lo Stato”.