Termini Imerese (Pa) – Il Questore della Provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, ha emesso il divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, cd “Daspo Willy”, ricadenti lungo l’intera ed ampia porzione del centro cittadino votata alla movida termitana, nei confronti di cinque giovani del luogo.
I provvedimenti, che hanno la durata, rispettivamente di 24 messi, 18 mesi, 16 mesi e 12 mesi per due dei cinque soggetti, sono stati istruiti dalla Divisione Anticrimine della Questura.
La sera dello scorso sabato 29 ottobre, una violenta rissa era scoppiata nelle adiacenze di un bar del centro di Termini Imerese, tradizionale luogo di ritrovo dei giovani termitani, non distante dagli itinerari percorsi dalle famiglie per passeggiate e momenti di svago.
Così come sarebbe stato ricostruito dalle Forze dell’Ordine, anche grazie all’ausilio dei sistemi di videosorveglianza del luogo, nel breve volgere di alcuni minuti, il comportamento molesto di un astante, aveva generato fraintendimenti e fastidi fino alla veemente reazione di numerosi giovani presenti che avevano iniziato ad azzuffarsi nel contesto di una vera e propria rissa. A conclusione dei disordini, caratterizzati anche dal lancio di sedie ed arredi da bar, si sarebbero contati anche due feriti da arma da taglio.
La meticolosa ricostruzione di quanto accaduto ha consentito di risalire a cinque corrissanti, uno dei quali è colui che ha avviato gli scontri.
Allo scopo di salvaguardare la sicurezza ed il decoro urbani, in questo caso del Comune di Termini Imerese, messi a repentaglio per altro in una zona spesso frequentata anche da famiglie e bambini, il Questore di Palermo ha emesso provvedimenti di divieto di frequentazione di numerosi locali di intrattenimento ricadenti nell’area della rissa ed in quelle limitrofe ed ha altresì fatto divieto a tutti e cinque di accedere, transitare e stazionare lungo le vie di accesso a tutti i menzionati locali .
Le misure di prevenzione hanno durata diversa, in ragione dell’esistenza di precedenti misure di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. già adottate, nonché condanne definitive già emesse nei confronti del primo che ne delineano un più grave quadro di pericolosità sociale.