Straordinaria affluenza di pubblico al Castello Ursino per “Meditazione Visiva”

Inaugurata la mostra di Piero Zuccaro che include la video-installazione inedita con Franco Battiato. Le note dilatate e sospese della Messa Arcaica per una riflessione a due voci sulla “purezza dello spirito” e l’ ”autentica pittura”

Il curatore Sergio Troisi: “Una grande sinfonia della luce e della materia nella dimensione della spiritualità e rarefazione”

Catania – Straordinaria affluenza di pubblico al Castello Ursino per l’inaugurazione di “Meditazione visiva”, la mostra di Piero Zuccaro che, tra pittura, musica e poesia, incrocia il profondo senso per la spiritualità di Franco Battiato, protagonista con l’autore di un’installazione video inedita, genesi e cardine del progetto espositivo

A cura dello storico dell’arte Sergio Troisi, la mostra è visitabile fino al 30 aprile 2023 ed è prodotta dalla Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese con il patrocinio del Comune di Catania e la partnership del Teatro Stabile di Catania per gli allestimenti e le luci.

Presenti all’inaugurazione Paolo Di Caro, direttore della Direzione Cultura del Comune di Catania, Giovanni Grasso, presidente della Commissione consiliare Cultura, Guido Gianferrara, direttore della Fondazione Lauro Chiazzese, Rita Gari Cinquegrana, presidente del Teatro Stabile di Catania, Valentina Noto, responsabile Siti e Sistema Museale del Comune di Catania, il curatore Troisi e l’artista.

“Piero Zuccaro. Meditazione Visiva” sarà aperta al pubblico dal 15 gennaio e fino al 30 aprile. Visite tutti i giorni, dalle 9.30 alle 19. L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto per la visita del Museo civico del Castello Ursino (intero 10 euro, ridotto 5).

“Meditazione visiva” di Piero Zuccaro

Fra interni di basiliche dai riverberi d’oro, cupole in penombra accese da squarci di luce, l’azzurro di cieli lontani che trascolora al tramonto, al Castello Ursino è in scena una narrazione mistica e rarefatta, scandita da quaranta opere di Piero Zuccaro, artista e docente di Tecniche per la pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Tre cicli riuniti per l’occasione dal curatore, lo storico dell’arte Sergio Troisi: 14 oli, 12 pastelli e 20 serigrafie che, nel dialogo atemporale con la collezione archeologica del Museo Civico, culminano con la video-installazione meditativa “Interno Incerto e Oscillante” ideata, scritta e diretta da Zuccaro con la partecipazione di Battiato (1945-2021) sulle note lunghe e intense del Kyrie, primo movimento della potente Messa Arcaica composta nel 1993: un progetto a lungo accarezzato dai due artisti, sviluppato attraverso un arco temporale compreso tra il 2013 e il 2017 e che vede la luce nel trentennale della composizione dell’opera.

La mostra, prodotta dalla Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese, prende spunto dall’eccezionale rapporto di amicizia fra Zuccaro e il maestro Battiato che nella sua villa a Milo aveva messo a disposizione dell’artista uno studio, immerso nel silenzio dei boschi dell’Etna. Una frequentazione e una vicinanza che, come spiega Zuccaro, “hanno arricchito la mia ricerca pittorica creando le condizioni che hanno portato a questo progetto, nato nel 2013, durante una passeggiata a Scicli, in visita al maestro Piero Guccione. Lì è nata l’idea di un video che avesse un carattere meditativo”. Zuccaro inizia così a lavorare a un ciclo di disegni ispirati dalle note della Messa Arcaica.  Completa l’installazione l’inconfondibile voce di Battiato, registrata nel 2017, mentre recita i versi di Shitao, pittore cinese che qui parla della “purezza dello spirito” come presupposto dell’ “autentica pittura”. Mentre Zuccaro fa sue le parole di San Giovanni della Croce che chiede a Dio di manifestare la sua presenza.

“Le note gravi e solenni del Kyrie della Messa arcaica di Battiato – spiega il curatore, Sergio Troisi – cadenzano lo scorrere delle serigrafie a pastello in cui Zuccaro ha composto un sistema di variazioni sull’ordito di un altro lampadario, quello della chiesa di San Nicolò l’Arena sempre a Catania, esplorando in quella trama la costruzione circolare della linea e il suo costituirsi, in particolare nell’inquadratura dal basso, come una costellazione di cerchi e ellissi di straniata e elegante bellezza.  E’ questa la musica delle sfere a cui nella prima stagione dell’astrazione storica di inizio Novecento alludevano le opere di autori come František  Kupka e Robert Delaunay, ricercando nella nuova grammatica della forma e del colore la manifestazione di una rinnovata condizione spirituale non in contraddizione con la modernità e anzi da questa resa possibile; ma se quei dipinti privilegiavano il dinamismo, assumendo come componente di questa direzione anche il futurismo, qui prevale invece un sentimento di sospensione, se non propriamente di stasi, certo di intervallo dilatato nel tempo, come pausate sono le note del Kyrie”.

Alla mostra è dedicato un catalogo  – in lavorazione – la cui veste editoriale è curata da Francesco Messina, art director e graphic designer al quale Battiato ha affidato la copertina di diversi album. Mentre gli allestimenti delle sale sono affidati ai tecnici del Teatro Stabile di Catania.

L’opera di Piero Zuccaro nella locandina della mostra è “Cielo d’Olanda” (olio su tela, 2019, cm 150×120)

Piero Zuccaro,

Nasce nel 1967 a Catania, dove si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti. Durante gli anni di studio entra in contatto con l’ambiente artistico catanese; qui incontra il maestro Franco Sarnari, importante guida per la crescita della sua ricerca pittorica. L’incontro con artisti degli anni Sessanta-Settanta – da Guccione a Ruggeri, Forgioli, Consagra – lo porta a confrontarsi con il panorama artistico e di critica nazionale e internazionale. La musica e la danza entrano nel suo percorso formativo, grazie alla frequentazione con il maestro Franco Battiato e alla collaborazione con la coreografa Donatella Capraro. Il percorso di ricerca muove i primi passi dai maestri dell’Informale europeo degli anni cinquanta: da De Stael a Burri a Morlotti, attraverso lo studio del primo Mondrian, sintesi tra figurazione e astrazione. Nel 1997 una personale alla galleria Andrea Cefaly di Catania sottolinea l’attenzione di Zuccaro per i soggetti osservati al porto: il mare stagnante pieno di petrolio e i riflessi sull’acqua scura.

L’immagine riflessa, in particolare, diviene tema dominante e luogo della ricerca; una ricerca condotta a volte con aperture verso l’astrazione, come ha rilevato Piero Guccione nel testo in catalogo per la personale del 1998 (Galleria Nuova Figurazione, Ragusa). Più di recente la ricerca di Zuccaro approfondisce la luce interna delle architetture, in particolare gli spazi interni dei luoghi sacri. Piero Zuccaro insegna Tecniche per la Pittura presso l’Accademia di belle Arti di Catanzaro, vive e lavora a Catania.

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