Piero Ceraulo: “Edilizia, tra cantieri infiniti, superbonus e lotta al lavoro nero”.
Palermo – Alle Officine Bellotti di via Gagini, 31, il congresso della Fillea Cgil Palermo. Dopo la relazione del segretario generale Piero Ceraulo, interverranno il segretario generale Fillea Cgil Sicilia Giovanni Pistorio, il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario della Fillea Cgil nazionale Antonio Di Franco, per le conclusioni.
Un settore che ha risentito di un decennio di crisi dell’edilizia. “La mancata capacità di utilizzare investimenti pubblici hanno lasciato Palermo e la Sicilia indietro di vent’anni dal resto del Paese – spiega il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Nonostante questo, però l’introduzione di misure fiscali in materia di edilizia, hanno generato una bolla espansiva che nessuno di noi credeva si potesse definire anche al Sud”.
Una situazione ribaltata a partire dal 2020, con una crescita del 30. Tra il 2020 e il 2021 la massa salari (dati Edil Cassa su Palermo) è quasi raddoppiata, e raddoppiati anche gli operai, da 2mila a 4 mila.
Di che tipo di crescita si tratta? “Sicuramente non di una crescita strutturale figlia di scelte consapevoli ma di un effetto del superbonus 110 per cento, del bonus Facciate e del bonus sismico – afferma Ceraulo – Le uniche grandi opere realizzate negli ultimi 10 anni sono state il Passante Ferroviario di Palermo, (14 anni di lavoro con una spesa di 1 miliardo di euro) opera ancora non compiuta. E poi le prime tre linee tram, (completate e in funzione, per una spesa di 130 ml ). E ancora: l’avvio del primo lotto dell’anello ferroviario, (ancora da completare, 110 ml), l’ammodernamento della SS Bolognetta/Lercara (ancora da completare 380 ml) il raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto/Ogliastrillo (completata) e Ogliastrillo/Castelbuono (da completare, 580 ml). E va anche considerato il grande apporto dato dagli interventi dell’Autorità portuale con la realizzazione della nuova stazione marittima e la riqualificazione dei moli Santa Lucia e Sant’Erasmo”.
Il campo d’azione della Fillea si misura con le tante le vertenze in corso nel settore dell’edilizia. “Ma la ‘madre’ di tutte le vertenze – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – per noi è la lotta al lavoro nero e irregolare, quella contro gli infortuni sul lavoro. Un rapporto che è direttamente proporzionale all’aumentare degli addetti ai lavori: aumenta il lavoro nero e aumentano gli incidenti”.
E poi il capitolo dei cantieri infiniti. “In questi anni – accusa Ceraulo – abbiamo assistito allo spreco di risorse pubbliche, ai cantieri infiniti, come quello del collettore fognario di Palermo, o come il cantiere della Bolognetta/Lercara ormai da anni partito e mai completato”
Per quando riguarda la più grande infrastruttura in corso in provincia, il raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono, la Fillea ha impugnato la procedura di licenziamento attivata due settimane fa dalla Toto Costruzioni. Uno scontro in corso, che vede al centro della discussione il tema delle opere pubbliche di un’infrastruttura importante, ancora al 20 per cento della sua realizzazione.
Tra le vertenze che rimangono da troppo tempo aperte c’è quella del Coime, che dura da più di 10 anni e che riguarda l’adeguamento salariale dei lavoratori, nonché il riconoscimento delle voci retributive che compongono la paga base complessiva, utili ai fini pensionistici. “Va almeno riconosciuta la conquista dell’aumento dei buoni pasto da 5 a 7 euro e per il rimborso dell’abbonamento alle linee bus – precisa Ceraulo – Proprio la scorsa settimana abbiamo aperto un’interlocuzione con la nuova amministrazione comunale, si è tracciato un percorso che speriamo possa essere risolutivo”.
Per quanto riguarda i cantieri superbonus, ci sono le vertenze nei confronti della Mosina Costruzioni che occupa circa 200 dipendenti, ai quali non sono stati erogati circa 3 mesi di stipendio, e della Brique Costruzioni con circa 80 lavoratori, che si trovano nelle stesse identiche condizioni.
Altro capitolo le aziende sequestrate e confiscate: la Fillea da anni è impegnata per far riconoscere il pagamento delle spettanze maturate ai lavoratori di Ati Group, Emar ed Ediltecnica, attraverso un’intensa interlocuzione con l’ANBSC, “che in parte ha dato alcuni segnali, con alcune trance di pagamento, però non sufficienti a soddisfare quanto maturato dai lavoratori ad oggi”.