Francesco Foti riconfermato segretario generale Fiom Cgil Palermo

“Dopo anni di desertificazione dei siti produttivi, chiediamo investimenti e politiche industriale”

Palermo – Francesco Foti è stato confermato segretario generale della Fiom Cgil che Foti è stato confermato nel corso dell’VIII congresso della categoria dei metalmeccanici si è svolto all’Hotel Ibis President.  Sono intervenuti il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Fiom Cgil Sicilia Roberto Mastrosimone e Rosita Galdiero, della Fiom Cgil nazionale.

  Il congresso si è aperto con un miluto di silenzio per  Angelo Salamone, l’operario dell’indotto Fincantieri morto sul lavoro la settimana scorssa.

   Quindi il segretario generale Foti ha tenuto la sua relazione sullo stato del settore a Palermo e provincia e presentando le richieste del sindacato.   “Dopo anni di desertificazione industriale e di fuga dei grandi gruppi, chiediamo investimenti e politiche industriali che attirino nuovi investitori  e allo  Stato centrale chiediamo di rilanciare le attività in cui  è presente, come  Fincantieri e Leonardo – ha detto il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti – Servono infrastrutture, strade percorribili e autostrade veloci, le aziende non possono più aspettare.  E politiche per il lavoro, che la Regione deve mettere in campo, prendendo a esempio il lavoro fatto dal presidente dell’Autorità del mare per la Sicilia occidentale Monti per i porti, come a Termini Imerese, con  investimenti sulle infrastrutture che consentano alle imprese di fare base a Palermo e di essere  competitive”.      

      Un processo di desertificazione industriale che ha visto la chiusura di Blutec, un dramma che va avanti da più di 10 anni. “Nessun governo regionale e nazionale in questi anni è riuscito a ridare slancio al sito di Termini Imerese con nuovi insediamenti – aggiunge Foti –  La nostra realtà è stata l’unica, rispetto al resto d’Italia, in cui si è registrata la chiusura dell’Ansaldo Breda. I lavoratori sono stati ricollocati chi in Rfi e chi in Leonardo. Ma non c’è più la fabbrica che costruiva le carrozze per i treni e non c’è più il lavoro metalmeccanico. Tutto questo è assurdo in una Sicilia in cui la rete ferroviaria è ancora all’anno zero e avrebbe bisogno di espandersi. Non esiste più una fabbrica attiva nel settore, dove la scomparsa di due eccellenze come la Ansaldo e la Keller”.

   “La più grande realtà resta il Cantiere navale, la grande fabbrica con 2 mila dipendenti, cuore pulsante della città. Tutto il resto – prosegue Foti – è rappresentato dalle manutenzione di tutti gli impiantisti all’interno di edifici pubblici, la Edison Facility Solutions al Policlinico, la Sei Energy in ospedali e Asp, la Siram in tribunali, carceri e aula bunker e altre piccole e medie imprese. Ci sono anche gli ascensoristi della Kone e della Schindler che svolgono lavoro fondamentale. E su questi temi servirebbe un accordo con la Regione siciliane per definire le famose clausole sociali dei cambi appalti”. 

      Restando nel settore, c’è la Sispi, la partecipata del Comune. “Da anni chiediamo nuove assunzioni – spiega Foti –  serve un turn over adeguato per sostituire le persone in pensione. Dopo i nostri solleciti, è arrivata la convocazione del sindaco Lagalla, il 19 alle 14 ci incontreremo alla Sispi con il sindaco”. 

      Un altro sito di rilievo  è  la sede palermitana di StMicroelectronics. “E un’altra realtà industriale importante, senza problemi di produzione – dice Francesco Foti – Proprio per questo, secondo noi sarebbe opportuno rilanciare il sito con ulteriori commesse e con l’aumento dei livelli occupazioni per  tecnici e informatici”.

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