Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: la Ugl ricorda le vittime catanesi e chiede maggiore sensibilizzazione sull’agghiacciante fenomeno a partire dalle scuole

Catania – Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne il pensiero della Ugl di Catania va alle vittime e a tutte le donne che, nel territorio etneo, hanno subito e continuano a patire la brutalità di chi invece dice di amarle. Il sindacato di via Teatro Massimo, lancia ancora una volta un accorato appello alle istituzioni ed alla società, offrendo un punto di vista differente. “Il tempo della retorica a nostro avviso ormai è superato e, davanti a dati drammatici sui femminicidi, sulle violenze subite e sui provvedimenti intrapresi dalle forze dell’ordine, è diventato improcrastinabile dover passare all’azione – dicono il segretario territoriale della Ugl Giovanni Musumeci e la sua vice, nonché responsabile provinciale dell’ufficio Pari opportunità della Ugl catanese Giusy Fiumanò. Tra le 104 donne morte in tutta Italia (di cui 88 in famiglia), è continuato a scorrere purtroppo anche sangue della nostra terra, dopo quello che già Catania e la sua area metropolitana avevano subito nel 2021. Abbiamo accolto con interesse l’approvazione all’unanimità da parte di Senato e Camera, di una proposta di istituzione di commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio – aggiungono i due esponenti della Ugl. Così come abbiamo condiviso l’intervento del premier Giorgia Meloni, poiché siamo stati sempre convinti che prevenzione, protezione e certezza della pena siano capisaldi dell’attività volta al contrato di questo agghiacciante fenomeno in costante evoluzione. Associandoci alla richiesta che è stata avanzata stamane, a livello nazionale, dal nostro segretario generale Francesco Paolo Capone – concludono Musumeci e Fiumanò – crediamo che anche a Catania ci sia fortemente bisogno di una maggiore iniziativa di sensibilizzazione a partire dalle scuole (per educare i più giovani ai valori della non violenza e di rispetto delle donne, possibilmente durante le ore di educazione civica) e, su questo punto, le istituzioni preposte ci troveranno sempre pronti a collaborare.

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