Per un Mediterraneo che unisca e non divida

Ragusa – In un Paese civile, lo Stato deve prendersi cura di tutti quelli che si trovano sul suo territorio. Non importa la loro provenienza, religione, colore della pelle, status sociale.

Uno Stato che non si prende cura, uno Stato che respinge, uno Stato che aggiunge sofferenza alla sofferenza, abdica al suo dovere di essere riferimento, aiuto e protezione per tutte e tutti, specialmente i più deboli.

Si torna così alla legge primordiale della giungla, dove a sopravvivere è il più forte a spese del più debole.

Porto di Catania

Ci sono voluti millenni di civiltà perché l’essere umano si affrancasse da questa barbarie. E improvvisamente, a causa di una destra cinica e crudele al governo, per beceri motivi di propaganda ci siamo ritrovati dentro tutto questo.

Al porto di Catania abbiamo manifestato il nostro dissenso e la nostra indignazione, siamo stati, chi fisicamente e chi con il cuore, vicini ai nostri fratelli migranti a cui veniva impedito ciò che è più logico, dopo mesi di torture ed un viaggio pericolosissimo: di sbarcare cioè, e di ricevere l’abbraccio della parte sana della nostra società.

Con i nostri compagni di Catania, guidati dal coordinatore regionale di Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto, con la preziosa presenza dei deputati nazionali di Alleanza Verdi-Sinistra Aboubakar Soumahoro ed Angelo Bonelli, e con le associazioni, i volontari, i cittadini che hanno fatto sentire la loro voce e il loro calore, abbiamo vinto, e salutato con una festa lo sbarco di tutti i passeggeri della GeoBarents e della Humanity1.

La nostra mobilitazione però non si ferma qui. Deve continuare, perché dobbiamo lottare contro leggi ingiuste, contro politiche ingiuste e disumane, per il salvataggio in mare e l’accoglienza senza “se” e senza “ma”, perché il Mediterraneo possa tornare ad unire e non a dividere.

Angelo Rinollo 

coordinatore provinciale di Ragusa di Sinistra Italiana 

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