Carasi (Ust Cisl): “Senza aiuti, subiremo una catastrofe economica”
Ragusa – “Siamo molto preoccupati. Sta arrivando una grave fase di recessione che, insieme con l’impennata dei prezzi, farà aumentare diseguaglianze, povertà e disoccupazione. Per dirne una, proprio in questi ultimi giorni, altre due piccole imprese della provincia di Ragusa hanno deciso di chiudere, speriamo temporaneamente, i battenti. Significa che dieci lavoratori, per il momento, si trovano a casa. Ecco perché la Cisl chiede con forza interventi urgenti per sostenere salari e pensioni, bloccare l’aumento dei costi energetici per famiglie e imprese, predisporre un piano straordinario di ammortizzatori sociali. Senza misure adeguate, come abbiamo già preventivato nei giorni scorsi, rischiamo una catastrofe economica e sociale peggiore di quella causata dal Covid”. Parola della segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, che esprime la propria preoccupazione per una situazione a dir poco critica. “Secondo il nostro sindacato – continua Carasi – è il momento di muoversi su un doppio binario, uno di emergenza, l’altro di prospettiva. Intanto concretizzare subito gli aiuti annunciati. Poi, occorrerà definirer un progetto di massima da costruire insieme per ridare slancio alla provincia di Ragusa, alla Sicilia e all’intero Paese. Abbiamo chiesto una efficace politica dei redditi oltre a un accordo sulla riforma delle pensioni per scongiurare lo “scalone Fornero” del 2023, tutte circostanze che si abbatterebbero gravemente anche sull’economia di una provincia dinamica e laboriosa come quella iblea. Occorre favorire la crescita, sbloccando gli investimenti pubblici e privati, attuando il Pnrr, puntando su innovazione, digitale, fonti alternative. Qui in provincia di Ragusa, ad esempio, c’è la grande scommessa della Ragusa-Catania. Bene, si chiuda subito l’iter. Si facciano partire i cantieri. Lo sappiamo che ci sono i tempi tecnici. Ma che cosa stiamo aspettando ormai? E, poi, occorre investire sempre più risorse nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Questa è un’altra scommessa che non possiamo e non dobbiamo perdere”.