Lucca – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della 48a ricorrenza dell’attentato al treno espresso 1486 Italicus, avvenuto la notte tra il 3 e il 4 agosto del 1974, intende ricordare i nomi delle 12 vittime (Nicola Buffi, anni 51; Maria Santina Carraro in Russo, anni 47; Marco Russo, anni 14; Nunzio Russo, anni 49; Elena Celli, anni 67; Elena Donatini, anni 58; Tsugufumi Fukuda, anni 32; Raffaella Garosi, anni 22; Herbert Kontriner, anni 35; Antidio Medaglia, anni 70; Wilhelmus J. Hanema, anni 20; Silver Sirotti, anni 25) e auspica che venga appurata la verità su una delle tragedie ferroviarie più terribili della storia italiana. Nonostante nel corso delle indagini sia stata definita la matrice legata al terrorismo nero, oggi i mandanti non sono stati consegnati alla giustizia. Ci auguriamo che l’intero mondo politico sia compatto nel condannare un atto così atroce e nel commemorare la vicenda. Da quello che si è evinto dagli atti avrebbe dovuto viaggiare in quella giornata l’on. Aldo Moro, fatto scendere dal treno qualche minuto prima dalla partenza dai funzionari del Ministero degli esteri. Il fatto certamente suscita un certo interesse e tanti interrogativi, visto che l’accaduto è stato riferito soltanto nel 2004 dalla figlia Maria Fida.
Infatti alle ore 1:23, l’esplosione di una valigetta in cui era contenuta una bomba posta nella quinta vettura del treno sventrò la carrozza del treno “Italicus”; il mezzo stava transitando in una galleria, ma fortunatamente si trovava in anticipo di qualche minuto rispetto a quanto preventivato dagli attentatori e quindi non tutte le carrozze erano “coperte” dal tunnel sotterraneo; diversamente sarebbe morto un numero ancora più elevato di persone. Caddero “soltanto” 12 cittadini, tra cui un eroico ferroviere conduttore delle Ferrovie dello Stato, il forlivese Silver Sirotti, 24 anni, poi insignito di Medaglia d’oro al valor civile alla memoria, che aveva tentato il più possibile di salvare i passeggeri a costo della propria vita, strappati alle loro occupazioni, ai loro sogni e alle loro speranze perché il clima di terrore e incertezza, promosso da forze eversive, fiaccasse lucidità e attaccamento ai valori della democrazia. Erano gli anni della “strategia della tensione”, in Italia vigeva uno stato di terrore e instabilità.
Il CNDDU, considera necessario mantenere vigile l’attenzione su avvenimenti così tragici ma anche così determinanti per il nostro Paese chiede al Ministero dell’Istruzione che eventi come quello discusso siano inseriti nei programmi scolastici delle ultime classi. È importante che le giovani generazioni siano informate su temi attuali e recenti della nostra storia. Si auspica inoltre che vengano nel corso dell’anno scolastico proposti e realizzati progetti didattici incentrati sulle tematiche in oggetto della nostra Repubblica.
Il CNDDU in concomitanza con la data in oggetto si associa idealmente a tutte le iniziative che sono in corso con la finalità non solo di ricordare quanto è accaduto, ma anche contribuire all’ accertamento di tutti gli aspetti ancora ignoti della vicenda; inoltre riserverà la propria copertina dei canali social alla strage e nel contempo invita tutte le scuole di ogni ordine e grado a dedicare uno spazio in memoria delle vittime.#NoiRicordiamo2022
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU