Reggio Calabria – Presso l’Aeroporto dello Stretto si è svolto l’incontro tra il nuovo amministratore unico della Sacal SpA, Marco Franchini, e una delegazione del Comitato pro Aeroporto dello Stretto-Sez. MITI UdS, formata da Fabio Putortì e Francesco Nicolò.
L’incontro ha avuto ad oggetto l’aggiornamento delle informazioni riguardanti la pianificazione degli interventi necessari per superare le criticità sull’infrastruttura aeroportuale che dovrebbe servire le città metropolitane di Reggio Calabria e di Messina.
Franchini, che si ringrazia per la disponibilità dimostrata, ha espresso sin dall’inizio il desiderio di non soffermarsi sugli errori commessi in passato ma di concentrarsi sugli obiettivi che ciascuno per propria competenza deve conseguire entro i termini prefissati, così come ha espresso l’utilità che gli interventi necessari si svolgano simmetricamente e non in forma graduale.
L’amministratore unico ha esposto ad esempio l’obiettivo di portare entro questo autunno la classificazione dell’aeroporto dello Stretto dal codice C a quello B, superando quindi le limitazioni tecniche attualmente in vigore e con l’effetto che altre compagnie aeree potrebbero volare da e per l’infrastruttura.
Contestualmente, con l’insediamento del nuovo amministratore, la Sacal ha provveduto alla rimodulazione dei progetti legati al finanziamento dei 25 milioni di euro, con l’obiettivo di metterli tutti in bando entro la fine di quest’anno ed in modo che non siano interventi meramente estetici ma realmente funzionali per lo scalo.
Oltre ciò, si è trattata la questione dei CIS (Contratti Istituzionali di Sviluppo) e degli Oneri di Servizio, i primi utili al coinvolgimento di più livelli istituzionali e per porre degli obblighi di risultato rispetto agli interventi pianificati, i secondi invece da utilizzare per fornire il servizio minimo essenziale del trasporto aereo da e per l’Area dello Stretto, come ad esempio i voli con partenza al mattino e rientro la sera sulle tratte Roma e Milano. Tuttavia, da parte della delegazione del comitato si è sottolineato il fatto che i voli su quest’ultimi orari, presenti già in passato, presentavano un coefficiente di riempimento maggiore, mentre da parte di Sacal si sta comunque lavorando per il loro ripristino seppur la decisione spetta alle compagnie aeree e la situazione aziendale di ITA è ancora in fase di assestamento.
Altro punto trattato è stato quello legato al coinvolgimento dell’utenza messinese e a tal riguardo, nella stessa giornata, Franchini avrebbe dovuto incontrare il presidente dell’Autorità portuale dello Stretto per valutare gli interventi utili a tale scopo.
Oltre agli interventi di competenza della Sacal SpA, si sono analizzati anche quei fattori che incidono sullo sviluppo del traffico aereo in un aeroporto e che sono legati al contesto territoriale di riferimento.
Uno scalo per sopravvivere deve essere economicamente sostenibile e per essere tale deve avere un adeguato numero di utenti.
L’accessibilità, la viabilità, la condizione urbanistica, la presenza o meno di strutture ricettive e di servizi, il decoro di un territorio, soprattutto a vocazione turistica, sono tutti elementi che influiscono sulla scelta delle compagnie aeree, oltre gli aspetti prettamente di natura tecnica legati alle manovre di volo.
Or dunque, per anni abbiamo praticato lo scaricabarile di responsabilità per il mancato sviluppo del territorio e dell’aeroporto ma oggi non è più tempo delle giustificazioni.
Se vogliamo che le condizioni del territorio e dell’infrastruttura migliorino ciascuno deve fare infatti la propria parte senza attendere ciò che fanno gli altri.
Ad esempio, per migliorare la viabilità, la struttura urbanistica o l’accessibilità verso il nostro scalo, l’Ente comunale di Reggio Calabria, piuttosto che l’Ente metropolitano o quello regionale, devono portare a termine i lavori senza limitarsi ai proclami o eccepire in seguito come scusante le mancanze degli altri amministratori, specie quando si è di colore politico differente e si finisce con le solite bagarre che non hanno alcuna utilità per lo sviluppo economico del territorio. Lo stesso vale per la pulizia, la sicurezza e i tutti i servizi di pubblica utilità poiché i visitatori devono trovare una città efficiente e non assistere alle diatribe su chi deve fare cosa.
Ma parlando di doveri istituzionali non si può non citare anche la Camera di Commercio, quale anello di congiunzione con il settore privato.
I vari presidenti delle associazioni di imprenditori, commercianti, artigiani, ecc, esprimono oggi chiaramente le esigenze delle rispettive categorie?
E il direttore del Museo Nazionale della Magna Grecia e il presidente dell’Ente Parco Aspromonte? Gli ordini professionali?
Quest’anno tra l’altro ricorre il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace ed il nostro scalo dovrebbe vedere un via vai di aerei con turisti al seguito, così come le strutture ricettive e i tour operator dovrebbero registrare il sold out nell’intera area metropolitana.
Sia chiaro che la nostra è una critica a fine di bene e la rivolgiamo anche verso noi stessi ma occorre dare un forte segnale, occorre darci una sonora sveglia, perché non è possibile vedere più gente in una manifestazione per la squadra di calcio invece che per rivendicare delle tutele economiche o degli impegni concreti verso i rappresentanti istituzionali.
Il fallimento per le condizioni in cui ci troviamo è di tutti, nessuno esente!
E non possiamo non constatare che in altre province si riescono a costruire e fare funzionare delle macro strutture ricettive, dei servizi e delle attrazioni originali mentre su un territorio dalle enormi potenzialità come quello Reggio Calabria sembra che vi sia un appiattimento dove ormai più niente ci scandalizza.
A tal proposito, che risultati ha prodotto la cabina di regia della città metropolitana che avrebbe dovuto consentire una collaborazione tra istituzioni e cittadini per spendere presto e bene i fondi del PNRR?
Comunque sia, è arrivato il momento, come detto, che ciascuno faccia la propria parte, è arrivato il momento di guadagnarsi i miglioramenti che si rivendicano.
Dobbiamo essere noi cittadini a dimostrare di tenere all’aeroporto, di tenere al decoro del proprio territorio, così come se la classe dirigente non svolge i doveri per cui è nominata allora bisogna pretenderne la rimozione, senza se e senza ma.
Come Comitato pro Aeroporto e gruppo MITI UdS faremo la nostra parte mettendo a disposizione della Sacal e delle Istituzioni le proprie competenze ed il proprio impegno ma al contempo rappresenteremo i più esigenti controllori affinché la nostra terra non debba più assistere alle ennesime parole a cui non seguono i fatti.
Il Comitato pro Aeroporto dello Stretto-Sez. MITI UdS