Dallo scorso aprile, accoglienza piena per 12 giovani ucraini.
Con le loro mamme sono stati ospitate da diverse famiglie e un nucleo a Casa Arrupe
Palermo – Continua pure la solidarietà: la somma raccolta nella fiera missionaria sosterrà la Casa di Sighet al confine con l’Ucraina
Sono 12 giovanissimi – quasi tutti bambini, eccetto due ragazzi adolescenti – che, dal mese di aprile, sono stati accolti dentro il Gonzaga Campus; i più grandi nell’International School Palermo, mentre tutti i più piccoli nei plessi della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. Sono arrivati solo con le loro giovani mamme perché i padri sono rimasti in Ucraina. I nuclei sono stati ospitati da alcune famiglie e uno in Casa Arrupe.
A parlare della sua accoglienza dentro la scuola internazionale è il giovanissimo Sansha di 17 anni.
Intanto tutta la somma di denaro raccolta, tramite la vendita dei biglietti della lotteria e l’acquisto dei prodotti artigianali della fiera missionaria, confluirà in due fondi: un “fondo educazione” che permetterà di sostenere il percorso educativo dei bambini e dei giovani con minori opportunità mediante delle borse di studio e un “fondo di solidarietà” dal quale si attingerà ogni qual volta si renderà necessario per le emergenze umanitarie come quella Ucraina ma pure di altre popolazioni del mondo: le missioni a Sighet in Romania, in Ucraina, in Perù e Kenya, ma anche a Palermo, come la Missione Speranza e Carità di Biagio Conte e il Centro Astalli.
La risposta dei gesuiti all’emergenza, in Ucraina e negli altri Paesi, va avanti grazie a tutto il lavoro di rete con diversi Paesi e organizzazioni nazionali ed internazionali coinvolte, coordinato dal Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) e della Rete Xavier.
P. Vitangelo Denora: “Quest’anno una parte delle donazioni confluirà nel fondo educazione per offrire pure una borsa di studio ad uno studente ucraino”.
Maria Elena Poderati: ” In questo momento abbiamo aperto un canale per le famiglie ucraine ma da sempre c’è stato anche quello a favore dei giovani, africani ma anche bengalesi, provenienti dalla rotta mediterranea”.
P. Gianni Notari: “Vogliamo dare il nostro nostro contributo per la pace”.