Palermo – Il leader nazionale del Pd Enrico Letta, a Palermo, ha dato sfoggio del potere partitico in campagna elettorale. Si badi bene che non si è trattato del comizio di chiusura della campagna elettorale ma di un comizio intermedio che però ha voluto lanciare, forti e chiari, alcuni messaggi agli elettori. Il primo è che i partiti ci sono e dimostrano, come già successo nei giorni scorsi, che sono in grado di condizionare i candidati che li rappresentano. Il secondo, molto più grave, è l’uso strumentale del proprio ruolo nella compagine nazionale di Governo per garantire prebende e clientelismi legati a favoritismi nell’elargizione di fondi nazionali alla città di Palermo e questo è ciò che Letta ha fatto durante la manifestazione promossa e organizzata dal Pd siciliano per appoggiare la candidatura di Miceli.
«Il patto tra Miceli e Letta e la sua conseguente promessa di finanziamenti finalizzati alla città di Palermo – dichiara Rita Barbera – è uno dei brutti esempi di come i partiti abbiano “perso il pelo ma non il vizio”. Il messaggio di Letta significa forse che se non sarà eletto Miceli il Governo non adempirà ai suoi doveri? Si tratta di fondi del Pd o del Governo? Ovviamente mentono sapendo di mentire perché i finanziamenti previsti, statali, europei, regionali e privati, saranno erogati indipendentemente da chi siederà sullo scranno di Palazzo delle Aquile. Il problema – continua Rita Barbera – non è se arriveranno o meno i finanziamenti ma come e per quale fine verranno utilizzati. Siamo in presenza di una mistificazione che, di fatto rappresenta il solito tentativo di promesse economiche al fine di raccogliere voti. Anche sul fronte Lagalla, come nelle migliori tradizioni democristiane che sanno ormai di stantio, la campagna elettorale prende le mosse attraverso l’ERSU, stante il prezioso assist dal rettore Midiri, appartenente alla sua stessa area e da lui fortemente sostenuto. Con un provvedimento a orologeria, tutti gli studenti universitari che per l’anno accademico 2021/22 hanno richiesto una borsa di studio all’ERSU di Palermo riceveranno l’assegno e i servizi corrispondenti, nel tentativo di raccogliere consensi sfruttando il bisogno attraverso elargizioni che, da diritti, diventano così favori.
Ancora una volta si dimostra – prosegue Rita Barbera – che la mia candidatura rappresenta l’unica possibilità per le cittadine palermitane e i cittadini palermitani di un governo della Città non basato su interessi personali o di partito ma su un progetto di partecipazione attiva che vede, al mio fianco, un gruppo di cittadine e cittadini che ritengono sia necessario che Palermo riacquisti la sua dignità, la sua indipendenza dai ricatti e possa ricominciare a guardare al suo futuro e non a piangere su quello che non è stato possibile realizzare. Un voto libero garantisce un’amministrazione libera il cui unico interesse sarà quello delle palermitane, dei palermitani e di Palermo».