Palermo – Ancora una volta la situazione del cimitero dei Rotoli dimostra come l’amministrazione uscente non sia riuscita, negli ultimi dieci anni, a programmare e pianificare quella che, con eufemismo, è chiamata emergenza.
«Non si tratta – dichiara Rita Barbera – di un’emergenza ma di problematiche sottovalutate e, soprattutto, mal gestite da molti anni».
Dopo il vergognoso stivaggio delle oltre mille bare nel magazzino, oggi si apprende che, a causa dei lavori, forse eseguiti maldestramente, ben 38 alberi, di cui una ventina sul viale principale, hanno riportato danni definitivi alla radici e dovranno essere abbattuti e poco importa se l’assessore competente ha dichiarato che verranno sostituiti con nuovi alberi perché il cimitero dei Rotoli.
E sempre oggi si apprende che le misure palliative messe in atto dall’attuale amministrazione tra il 2014 e il 2016 riguardante l’utilizzo di aree già assegnate in cui sono state tumulate diverse bare, a seguito di una sentenza del Tar che ne restituisce l’utilizzo a chi ne aveva diritto, sono state liberate e le bare disseppellite, in evidente stato di degrado, sono state depositate nella Sala Bonanno, ora deposito di persone defunte da otto anni.
«Non basta la costruzione annunciata per maggio dei 424 loculi prefabbricati a porre le basi per una razionalizzazione definitiva della struttura cimiteriale ma, ancora una volta, che sembra una di quelle pseudo-soluzioni tipiche dell’attuale amministrazione – continua Rita Barbera – che, anche in questo caso, fa trasparire la sua mancanza di rispetto delle palermitane e dei palermitani messi in condizione di non poter piangere i propri defunti. È necessaria una progettazione sistemica, sfruttando anche i progetti esistenti, che vada a rafforzare il decentramento delle aree cimiteriali utilizzando beni comunali non sfruttati accedendo anche ai beni confiscati alle mafie».