Modica (Rg) – Oggi è il giorno della grande festa. Oggi è il giorno del ritorno del santo cavaliere in mezzo al suo popolo, devoti e fedeli, dopo due anni di fermo a causa della pandemia. I riti esterni si terranno oggi. Per San Giorgio martire, a Modica, è tutto pronto. Ieri sera si è tenuta una sorta di antipasto quando, alle 19,30 la breve processione per i bambini, attraverso corso San Giorgio, con la riproduzione ridotta del simulacro del santo cavaliere. Oggi, poi, il momento più atteso. Le sante messe della mattina al duomo sono in programma alle 9, alle 10,30 e alle 11,30. Nel pomeriggio, dopo la santa messa, alle 16,30 ci sarà la processione con le reliquie e il simulacro di San Giorgio. Questo l’itinerario che sarà seguito: corso San Giorgio, corso Crispi, piazza Santa Teresa, corso Vittorio Emanuele, corso Sicilia, piazza Consolo, corso Sicilia, viale Manzoni, piazza Carcere, via Don Bosco, via Botto, corso Principessa Maria del Belgio. E, ancora, via Morana (Pizzo), corso Regina Margherita, corso Barone, via Fontana, via Santa Margherita, corso Umberto, piazza Corrado Rizzone, corso Umberto, via Napoli e corso San Giorgio. Il buon andamento della processione sarà curato dall’associazione portatori di San Giorgio. I corpi bandistici Città di Modica “Belluardo-Risadelli” e “Civica filarmonica di Modica” allieteranno la processione. Il trattenimento coreografico-pirotecnico sarà a cura della ditta Pyro Giò di Donzella di Scicli. L’illuminazione artistica, invece, sarà curata dalla ditta Arte Luce di Raffaele Pinelli di Modica. Il Comune di Modica ha patrocinato i festeggiamenti. Confcommercio provinciale Ragusa con il presidente Gianluca Manenti e Confcommercio sezionale con il presidente Emanuele Iemmolo stanno invece sostenendo la comunicazione esterna dell’importante evento religioso. “E’ un momento speciale – dicono all’unisono – per la città di Modica che merita di essere posto in rilievo. Un momento atteso da oltre due anni e che, finalmente, potrà tornare ad essere rivissuto. Era quello che tutti i modicani attendevano”.