Il sindaco Peppe Cassì replica all’on. Stefania Campo

Dichiarazione del sindaco

Ragusa – “Ho letto tempo fa una metafora che mi ha colpito.

La vita quotidiana è come una stanza affollata che attraversi con in mano una tazzina di caffè: quando vieni urtato, quando la vita ti scuote – e prima o poi accade a tutti – versi quello che hai dentro. Di cosa sei pieno? Cosa versi? Dolcezza, buon sapore, gentilezza? O amarezza, acidità, cattiveria?

L’onorevole Stefania Campo è scossa. È oggetto di attacco per come utilizza i fondi regionali, presa di mira dagli stessi colleghi dell’Ars e dagli attivisti 5 stelle, che si sentono traditi nei principi fondatori del Movimento.

Anche oggi la Sicilia le dedica un’intera pagina di inchiesta a cui Campo replica, nel tentativo disperato e un po’ goffo di spostare l’attenzione altrove, attaccando il sottoscritto. Dallo scuotimento di Stefania Campo fuoriescono schizzi di fango.

Non trovo altre parole per commentare la “giustificazione” che dà alle sue azioni e che riporto testualmente io stesso: “A Ragusa succede anche questo. Il sindaco ha finanziato il nipote, il suo collaboratore personale… Io non vado a dare soldi al sindaco sapendo che li dà ai suoi parenti. Quindi sono costretta a darli direttamente io alle associazioni.” Pattume.

Affinché l’onorevole Campo non si senta “costretta”, entro io stesso nel merito delle sue accuse.

Stefania Campo fa evidentemente riferimento al figlio di un mio cugino, che questa estate si è esibito nella nostra città. Si dà il caso, però, che questo “nipote” sia un musicista di livello nazionale, che ha vinto il più importante premio per giovani cantautori d’Italia e aperto i concerti di Laura Pausini. Questa estate ha voluto regalare alla nostra città un concerto gratuito per il quale né lui né i musicisti hanno ricevuto compenso, con il Comune che ha sostenuto unicamente le spese per palco, sicurezza e trasferta della band. Costo: 4.350 €, iva e siae inclusi. Di cosa parliamo?

Quanto al mio collaboratore che realizza manifestazioni culturali, credo sia uno dei pochi promotori di eventi a non aver mai avuto e nemmeno richiesto neanche un euro di contributo pubblico”.

Qualis eligere