Ragusa – Un nuovo gruppo appartamento sperimentale. Una nuova realtà voluta con forza dall’Anffas onlus Ragusa sulla scorta dell’esperienza della casa-famiglia di via Colajanni. Nasce in via Empedocle il progetto Casa Roby che accoglie 4 persone con disabilità intellettiva e relazionale o con disturbi del neurosviluppo. “Abbiamo lavorato e stiamo lavorando – chiariscono dall’Anffas onlus Ragusa – con l’obiettivo principale di riuscire a condividere serenamente l’esperienza di vita indipendente, aumentando le autonomie personali e di gruppo e aumentando la consapevolezza delle loro capacità e delle loro risorse personali. E’ emerso da subito il piacere di stare insieme e di aiutarsi reciprocamente nelle attività quotidiane”. Le persone che convivono nella casa hanno sempre il supporto di un operatore che contribuisce al loro benessere. Non si sostituisce a loro quando è possibile lavorare sulle autonomie personali, presta assistenza quando è indispensabile e propone attività della vita quotidiana per stimolare le capacità, l’iniziativa e l’esperienza. I quattro conviventi hanno imparato a rifarsi il letto autonomamente oltre ai piccoli gesti per l’igiene e cura personali; sanno apparecchiare e sparecchiare; imparano a riordinare la casa, per esempio passano l’aspirapolvere, talvolta aiutano in cucina o preparano un dolce per la merenda. Durante la settimana, da lunedì a venerdì, tutti frequentano il centro diurno adulti Anffas, la mattina e il pomeriggio. Il sabato e la domenica lo trascorrono in Casa Roby e sono impegnati dagli operatori per il tempo libero. “Gli obiettivi da raggiungere – dicono ancora da Anffas onlus Ragusa – sono concordati con i familiari e le stesse persone coinvolte. E’ sempre necessario aiutare gli ospiti a gestire ed elaborare le emozioni o affrontare i problemi relazionali che naturalmente possono insorgere. Un altro punto importante è l’aiuto nella capacità di autodeterminarsi, ovvero insegnare a scegliere ed esprimere le proprie scelte, tenendo conto anche delle volontà del gruppo. La chiave vincente che favorisce una buona relazione con gli stakeholders è stata una buona comunicazione, sia con la famiglia di origine, sia con gli operatori del centro diurno, che gli ospiti frequentano quotidianamente, quando non sono in Casa Roby”.