Meglio dismettere completamente e avviare la bonifica dell’area in cui sorge il sito”
Ragusa – “Visto che Ragusa è andata bene sino a quando è stata una mucca da mungere, mentre adesso non lo è più, chiediamo al gruppo Eni di procedere con la bonifica tout court dell’intero complesso industriale, cosicché sarà poi la città, con i suoi organi amministrativi, a decidere cosa fare di questo spazio, evitando di lasciarlo andare verso un deperimento di cui nessuno sente il bisogno”. E’ il tenore della provocazione lanciata dal consigliere comunale m5S, Sergio Firrincieli, dopo avere appreso i contenuti della riunione svoltasi ieri a Roma, convocata dal ministro Adolfo Urso, per definire i programmi di riconversione industriale della Versalis. “Preso atto dell’assenza del presidente della Regione Schifani, della latitanza della premier Meloni e dell’inconsistenza delle rassicurazioni del senatore Sallemi in seguito all’incontro con i sindacati al Feliciano Rossitto, sembrerebbe che la società chimica del gruppo Eni – afferma Firrincieli – dopo avere evidenziato che Ragusa non ha una vocazione industriale ed è fuori da tutti i circuiti e che, per questo motivo, diventerebbe antieconomica da qualsiasi posizione la si consideri, abbia deciso di predisporre una cura dimagrante in termini occupazionali e una riconversione , senza però citare numeri e un preciso crono-programma, per il sito produttivo locale, sino ad arrivare a una esigua quantità di dipendenti, con tutto ciò che questo comporterebbe anche per la tenuta delle imprese dell’indotto e delle ditte di trasporti collegate costrette, giocoforza, a vedere annullata la propria entità. Siamo molto preoccupati per questo aspetto. Quindi, visto che c’è poco o nulla da fare, e non ci va di prendere parte al giochino del lascio un presidio per non bonificare così da non sostenere i relativi costi, nei prossimi incontri, di cui non bisogna più immaginare i contenuti, esortiamo il territorio ad attivarsi per chiedere a Eni di non lasciare nessuno, di chiudere completamente e di venire a bonificare l’intera area. Ritengo che forte si debba levare la voce del sindaco, della deputazione regionale, dei vertici del Libero consorzio, dei primi cittadini degli altri Comuni del Ragusano perché questa potenziale decisione di dismettere quasi tutto dal nostro punto di vista non ha senso. E, dunque, visto che la nostra storia sarà spazzata via, relegata ai soli libri di storia, allora, per una volta, prendiamo il coraggio a due mani e se ne abbiamo la capacità scriviamo noi le ultime pagine del libro. O tre o trentatré. Eni mantenga il sito produttivo al 100% oppure dismetta tutto e bonifichi l’intera area e nella stessa siamo sicuri che poi come Comune, come consiglio comunale, sapremo che cosa fare, in che modo sarà opportuno muoversi”.