Lucio Fontana. Origini e immaginario – Convegno internazionale di studi

Venezia – Il 5 – 6 dicembre. Convegno internazionale su Lucio Fontana.

«Lucio Fontana. Origini e immaginario. Convegno internazionale di studi. Il 5 e 6 dicembre 2024 ventuno relatori si confronteranno sugli studi recenti attorno al maestro italo-argentino. Un convegno promosso e ideato dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Lucio Fontana.

Nella storia dell’arte degli ultimi decenni è emersa sempre più la centralità della figura e dell’opera di Lucio Fontana. I nuovi studi, le molteplici esposizioni e le pubblicazioni a lui dedicate hanno così potuto restituire, soprattutto alle nuove generazioni di studiosi, ma anche ad un più ampio pubblico, la varietà e la continuità coerente del suo intero percorso creativo.

Il Convegno internazionale Lucio Fontana: origini e immaginario, promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Lucio Fontana, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, intende per la prima volta fare il punto sugli studi recenti attorno all’artista italo-argentino. Sarà l’occasione per far emergere letture e percorsi d’indagine inediti, da quelli più strettamente storico-artistici sino a ricerche che riguardano l’aspetto materico e conservativo delle opere.

Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte, sottolinea: «Il convegno riconferma l’interesse manifestato dalla Fondazione Giorgio Cini nei confronti del maestro italo-argentino, protagonista di diversi momenti di approfondimento ospitati e promossi dall’istituzione veneziana: la mostra sul disegno Mostra di Disegni e Opere Grafiche di Lucio Fontana già nel 1972; il convegno del 2014 Arte figurativa e arte astratta. 1954 – 2014 e la borsa di studio Lucio Fontana, periodo argentino: monumenti progetti e opere bandita nel 2022 nuovamente in stretta sinergia con la Fondazione Lucio Fontana che si conferma ente sempre più impegnato nel sostenere e incoraggiare progetti scientifici sull’artista».

Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1968

Spiega Silvia Ardemagni, presidente della Fondazione Lucio Fontana: «L’opera vitale e inventiva di Lucio Fontana si estende e sviluppa in un ampio arco di tempo che dagli anni Venti raggiunge il termine degli anni Sessanta del XX secolo. Una carriera costellata da sperimentazioni costanti che lo collocano, sin dagli esordi, tra i pionieri dell’arte contemporanea. Il convegno, in collaborazione con la Fondazione Cini, rinsalda il legame tra queste istituzioni e intende stimolare e presentare nuovi studi e nuove letture dell’artista, così come indagare le ragioni del suo attuale posizionamento nel panorama globale delle arti contemporanee. I temi che verranno affrontati e gli studiosi di diverse generazioni che sono stati coinvolti offriranno dunque un importante contributo coerente con la mission della Fondazione Lucio Fontana, con la sua politica culturale e con le iniziative che ci vedranno coinvolti anche nel prossimo futuro».

Nelle due giornate di studio, il 5 e 6 dicembre 2024, i relatori si confronteranno sul lascito straordinario di Lucio Fontana.

Un primo focus del convegno sarà riservato a indagare l’immaginario che ha nutrito l’avanguardia fontaniana: le radici futuriste (Ester Coen, Università degli Studi dell’Aquila), il rapporto con Arturo Martini (Nico Stringa, Università Ca’ Foscari Venezia) e con la scultura ceramica tra arte e decorazione (Valerio Terraroli, Università degli Studi di Verona), il dialogo instaurato con l’astrattismo italiano ed europeo (Francesco Tedeschi, Università Cattolica, Milano), fino a temi che lambiscono il momento spazialista (Giovanni Bianchi, Università degli studi di Padova).

Un secondo piano di riflessione si concentrerà sui luoghi fontaniani. L’Argentina, prima di tutto: la storica dell’arte Daniela Alejandra Sbaraglia racconterà gli esordi e la formazione negli anni Venti, mentre Lorena Mouguelar (Universidad Nacional de Rosario) seguirà le tracce della “nuova sensibilità” che emergeva nel paese latinoamericano. E poi l’Italia: dalla fornace di Albisola come fucina creativa e motivo poetico (Luca Bochicchio, Università degli Studi di Verona), fino alla Torino degli anni Sessanta (Giorgina Bertolino, storica dell’arte) e a Venezia, città della Biennale, a cui Fontana partecipa sin dal 1930 (Sileno Salvagnini, Accademia di Belle Arti di Venezia).

Gli anni Cinquanta e Sessanta ne hanno decretato il successo internazionale: lo testimoniano le mostre e le relazioni intessute tra Inghilterra e Stati Uniti (Paolo Campiglio, Università degli Studi di Pavia) la presenza dell’artista a Parigi (Silvia Bignami, Università degli Studi di Milano); i rapporti col Gruppo Zero in Germania (Francesca Pola, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano); la precoce fortuna giapponese (Stefano Turina, Università degli Studi di Torino).

Una parte del convegno verrà dedicata anche ad approfondire il tema delle mostre, selezionando alcuni casi di studio tra le numerosissime che hanno fornito delle letture critiche pionieristiche. Luca Pietro Nicoletti (Università degli Studi di Udine) racconterà l’interpretazione di Enrico Crispolti che si consolida a partire dalla mostra del 1963 Omaggio a Fontana; Francesco Guzzetti (Università degli Studi di Firenze) si concentrerà sulla personale al Walker Art Center di Minneapolis nel 1966. Chogakate Kazarian (curatrice e storica dell’arte) ripercorrerà, un decennio dopo, la preparazione della mostra Lucio Fontana, rétrospective) tenutasi nel 2014 al Musée d’Art moderne de la Ville de Paris, illustrandone le questioni accademiche e pratiche e affronterà alcune riflessioni sull’impatto dell’esposizione. Marina Pugliese (Mudec, Milano) si soffermerà sulle ragioni della mostra Lucio Fontana. Ambienti/Environments, allestita presso Pirelli HangarBicocca nel 2017. Partendo dall’esposizione Lucio Fontana. Scultpture, curata nel 2022 da Luca Massimo Barbero nella galleria newyorchese di Hauser & Wirth – negli stessi spazi dove l’artista ebbe, nel 1961, la sua prima personale statunitense – Cristina Beltrami (storica dell’arte) racconterà come questa esperienza abbia offerto l’occasione di ribadire come l’artista italo-argentino sia stato in primis uno scultore.

In chiusura della sessione Gianni Caravaggio rifletterà, anche attraverso la sua esperienza d’artista, sulla definizione dei Concetti spaziali di Fontana, come dispositivi che predispongono in modo evocativo ad un peculiare ed originario atto immaginativo e mentale. Ad affrontare infine il particolare e caratterizzante rapporto di Fontana con la materia sarà la restauratrice Barbara Ferriani».

Fondazione Giorgio Cini, Isola di S. Giorgio Maggiore, Venezia

Info:

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

È possibile seguire il convegno anche in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini.

Info:

www.cini.it

Programma:

https://www.cini.it/wp-content/uploads/2024/11/20241120_Fontana_digitale.pdf

Ph.

Lucio Fontana a Venezia, 1960-1961.

Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1968, idropittura su tela, tagli, 100 x 81 cm. Collezione privata. © Fondazione Lucio Fontana, Milano, by SIAE 2024.

Giuseppe Longo

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